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Cancellare notizie da Google, confermata l’esigenza di documentazione accessoria

Cancellare notizie da Google, confermata l’esigenza di documentazione accessoria

By miriamp

Cyber Lex
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Quando si desidera eliminare notizie da Google, è necessario fornire al gestore del motore di ricerca quante più informazioni e dettagli possibili per validare la propria richiesta e fare in modo che essa venga compresa ed accettata. Soprattutto in casi particolari come le notizie di cronaca o le informazioni di interesse pubblico, è necessario allegare documentazioni che testimonino l’esigenza e l’adeguatezza del diritto all’oblio dell’interessato, senza le quali spesso Google non accetta le richeste di rimozione. Tra le Ultime sentenze diritto all’oblio e GDPR per cancellare notizie da internet, troviamo un interessante esempio di un caso del genere nel provvedimento del 29 settembre 2021 del Garante della Privacy, in cui l’interessato aveva richiesto a Google di eliminare dei risultati di ricerca associati al suo nome e che si collegavano ad articoli riferiti ad una vicenda giudiziaria, che era stata però ritenuta non di interesse pubblico. Per dimostrare tale assenza di interesse pubblico, l’interessato aveva fornito all’atto introduttivo del procedimento il certificato penale che lo dimostrava. Vediamo più nel dettaglio la vicenda.

La risposta di Google di fronte a richieste di rimozione di articoli di interesse pubblico

Prima ancora di analizzare il provvedimento preso dall’Autorità Garante, è importante sapere cosa aveva risposto Google in prima battuta alla richiesta di rimozione dell’interessato. Come spesso accade per gli eventi di natura recente e di interesse pubblico, Google aveva infatti in prima battuta respinto la richiesta di rimozione dell’interessato, in quanto i fatti riportati negli articoli coinvolti risalivano ad un’epoca recente. Inoltre, al contrario di quanto affermato dall’interessato nell’atto introduttivo, egli era stato in realtà coinvolto penalmente nella vicenda, in quanto è stato tratto in arresto e ha patteggiato relativamente a reati gravi (a tal proposito, leggi anche l’interessante approfondimento su “Rimuovere informazioni personali da Google e processo penale”). Quindi dato l’interesse pubblico a conoscere la vicenda di tale gravità, dati i fatti omessi dall’interessato sia in fase di interpello che di reclamo e data la natura dei contenuti (di tipo giornalistico, da fonti qualificate e di rilevanza nazionale), Google aveva respinto la richiesta di rimozione. 

La documentazione accessoria necessaria per considerare il reclamo

In vista di tali discordanze tra le due versioni, l’Autorità Garante ha richiesto documentazione aggiuntiva all’interessato tramite una richiesta specifica formulata all’interessato, volta ad ottenere informazioni riguardo al provvedimento conclusivo del proedeimnto che lo ha riguarato. L’Autorità non ha però ottenuto alcun riscontro nel termine indicato. Dunque, in considerazioni delle evidenze emerse dalle dichiarazioni del gestore del motore di ricerca e in assenza della documentazione accessoria richiesta dall’Autorità Garante per analizzare al meglio il reclamo, oltre all’elevata gravità dei reati coinvolti e del breve lasso temporale decorso dalla pubblicazione della maggior parte degli URL di cui è stata richiesta la rimozione e quindi dell’elevato interesse pubblico che ancora sussiste, l’Autorità si è ritrovata costretta a ritenere infondato il reclamo ed a respingere come Google la richiesta di rimozione degli URL.

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