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Tutela dei dati personali tramite il Do Not Track Act del 2019

L’impostazione presente sui nostri Browser conosciuta come “Do Not Track” che in astratto dovrebbe bloccare il tracciamento della maggior parte dei siti web che visitiamo non sempre funziona effettivamente nei casi concreti.

L’azienda DuckDuckGo, azienda che si occupa di privacy in rete ha l’obiettivo di proteggere la privacy ed i dati degli utenti dal monitoraggio online nascosto; altresì questa ha posto in essere molteplici accorgimenti per la cancellazione di notizie dal proprio motore di ricerca. Già nel settore da molti anni, l’azienda nel 2008, ha creato una nuova tecnologia, somministrata alle aziende che collaborano in stretta sincronia con i responsabili delle politiche per rendere la privacy online semplice e accessibile a tutti.

DuckDuckGo, dunque, in forza della propria esperienza nel settore ha effettuato un approfondito studio proprio sull’impostazione del Do Not Track, da qui DNT, rilevando come la maggior parte dei grandi siti non la rispettano.

L’utente, quindi, richiede al sito di non eseguire il tracciamento attivando il DNT, ma i siti e le aziende tecnologiche semplicemente ignorano tale impostazione, e continuano quindi a tracciare la navigazione di quest’ultimo, perché non c’è alcuna legge che sanzioni questo comportamento che non consente purtroppo di avere il totale controllo sulla propria privacy. 

Sebbene ci si stia muovendo in un’ottica migliorativa che tuteli effettivamente la privacy degli utenti, è chiaro che affinché una legge abbia effetto in tutto il mondo sia necessario del tempo.

Intanto il progetto di legge è chiaro e si intitola appunto “Do-Not-Track Act of 2019” e le finalità sono auspicabilmente raggiungibili in quanto sarebbe richiesto ai siti di rispettare l’impostazione DNT non essendo previsto alcun tracciamento di terze parti di default. In questo modo gli utilizzatori dei tracker che raccolgono dati attraverso strumenti di tracciamento non potrebbero più farlo in modo legalmente.

Le maggiori aziende quali Google, Facebook e Twitter non potrebbero più raccogliere e utilizzare la cronologia di navigazione senza l’autorizzazione dell’utente.

Ad esempio, utilizzando Whatsapp, la cui società madre è Facebook, questi non sarebbe in grado di utilizzare i nostri dati da Whatsapp in situazioni non correlate, come per la pubblicità su Instagram, anch’essa di proprietà di Facebook. Come altro esempio, se si visita un sito meteo, questo potrebbe fornirti le previsioni locali, ma non anche condividere o vendere la cronologia delle tue posizioni.

In base a questa proposta di legge, queste restrizioni entrerebbero in gioco solo se l’utente ha attivato il segnale Do Not Track per il proprio traffico Internet.

Questo progetto di legge offre una visione più realistica della tutela della privacy e della reputazione degli utenti, per cui i dati, seppur anonimi, non verranno inviati a terze parti. I legislatori devono rendersi conto che gli utenti possono essere identificati comunque a meno che le aziende non implementino misure di protezione aggiuntive.

Il DNT Act del 2019 proposto nell’ambito europeo corrisponde quindi ad una guida fondamentale affinché si possa effettivamente pensare ad un cambiamento legislativo in questa materia ma non solo; in questo modo è possibile far comprendere a milioni di utenti che utilizzano questa impostazione DNT come intendere effettivamente le potenzialità ed i relativi rischi.

 

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