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Il diritto all’oblio scatta dopo l’archiviazione, l’assoluzione o il non luogo a procedere

Grazie all’ultima Riforma del processo penale, spesso conosciuta come Legge Cartabia, è possibile ora non attendere i lunghi tempi decisionali della giustizia ma ottenere un provvedimento immediato di deindicizzazione, in caso di un decreto di archiviazione, sentenza di assoluzione o non luogo a procedere. Si tratta di una novità fondamentale in materia di diritto all’oblio, in quanto la legge Cartabia farà cancellare le notizie di cronaca penale da Google in modo molto più rapido e semplice.

Diritto all’oblio, risonanza mediatica e processi penali: riabilitare il proprio nome per gli innocenti

Sappiamo bene quanto crudele possa essere l’attivazione del processo mediatico e della macchina processuale a partire dal coinvolgimento in una vicenda giudiziaria, soprattutto se di pubblico interesse. Anche quando si tratta di errori giudiziari o quando finiscono i processi in questione e viene dimostrata l’innocenza di un individuo, spesso la sua reputazione continua ad essere permanentemente macchiata in un modo che sembra indelebile, in quanto le notizie relative al vecchio processo continuano ad apparire tra i risultati di ricerca in risposta al suo nome e non vengono sostituite dai contenuti aggiornati. Per fortuna, il GDPR sancisce per gli utenti europei il diritto all’oblio, che fa sì che l’immagine, la reputazione, la vita lavorativa e personale ed il nome di una persona precedentemente indagata o imputata siano riabilitati. 

Cosa prevede la Riforma penale sul diritto all’oblio

La riforma del processo penale (legge n.134/2021) è entrata in vigore il giorno 19 ottobre 2021 e prevede una serie di deleghe dell’Esecutivo che devono essere applicate ed esercitate entro un anno dall’entrata in vigore della legge. Tra le finalità principali che emergono dal detto decreto legge, vi è quella di accelerare i tempi di svolgimento dei processi penali e di tutelare maggiormente le vittime dei reati o di ingiuste diffamazioni oltre la ragionevole durata del giudizio di impugnazione. In materia di diritto all’oblio si sono discussi i dibattiti di cui si è parlato di più; di questa tematica si occupa nello specifico l’articolo 25 della delega, che prevede quanto segue: il decreto di archiviazione, la sentenza di non luogo a procedere o di assoluzione dovranno costituire il titolo per l’emissione di un provvedimento di deindicizzazione immediato. In questo modo, viene garantito in modo effettivo il diritto all’oblio senza ledere alcuna parte, in quanto l’individuo indagato o imputato è tutelato poiché non sono più visibili i link riportanti a contenuti personali in risposta alla ricerca del suo nome, e allo stesso tempo anche il diritto di cronaca ed il diritto all’informazione sono tutelati, in quanto la notizia in questione continua comunque a permanere nel sito web di origine. 

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