EU General Data Protection Regulation GDPR - Diritto di Cancellazione +39.06.39754846

Vaccinazione dei Dipendenti: le Disposizioni del Garante della Privacy

Vaccinazione dei Dipendenti: le Disposizioni del Garante della Privacy

By Redazione

Cyber Lex
Cancelliamo i Dati Indesiderati
Tel. 06 39754846

Il Garante della Privacy si è recentemente espresso sulle disposizioni da prendere in merito alla vaccinazione dei dipendenti nei luoghi di lavoro. Quanto deciso dall’Autorità è stato stabilito al fine di tutelare il diritto del cittadino a decidere se eseguire il vaccino anti-Covid oppure no. Di conseguenza, consente all’interessato di proteggere anche tutte le informazioni relative a tale scelta. 

Vediamo quali sono le disposizioni prese dal Garante della privacy in merito alla vaccinazione dei dipendenti nei luoghi di lavoro. 

Vaccinazione dei dipendenti: il datore non ha diritto di sapere

Innanzitutto, il GDPR prevede che il datore di lavoro non possa chiedere se la vaccinazione dei dipendenti sia avvenuta. E, allo stesso modo, non ha il diritto di richiedere dei documenti che provino che il dipendente abbia eseguito il vaccino.  Anche nel caso in cui lo stesso dipendente esprima il suo consenso al trattamento dei dati, questo non sarà considerato valido. Infatti, la volontà del dipendente in questo contesto “non può costituire una condizione di liceità”. 

Questo perché il rapporto tra il datore di lavoro e il dipendente risulta squilibrato all’interno del contesto lavorativo. Dunque c’è la possibilità che la scelta del dipendente sia condizionata dalla figura che rappresenta il suo titolare.

Il datore non può ottenere informazioni dal medico

Un’altra misura presa dal Garante della Privacy al fine di tutelare i dati personali dei dipendenti nel luogo di lavoro, impedisce al medico competente di rilasciare informazioni.  Il datore di lavoro non può in alcun modo chiedere al medico se la vaccinazione dei suoi dipendenti sia avvenuta o meno. Allo stesso modo, se il datore dovesse domandare, il medico non ha il diritto di comunicare questi dati. 

Infatti, il Regolamento stabilisce che solo il medico possa trattare i dati sanitari dei lavoratori. Ed inoltre, anche lui, ha diritto a conoscere le informazioni relative alla vaccinazione del lavoratore solo se necessario. E sempre nel contesto della sorveglianza sanitaria. 

Per specifiche mansioni, la decisione spetta al medico

C’è un ultimo punto molto importante riguardo la vaccinazione dei dipendenti nel Regolamento del Garante della Privacy. È possibile infatti che, in alcuni luogo di lavoro, ci siano delle mansioni specifiche che richiedono che il dipendente lavori a contatto con agenti biologici. Come, ad esempio, accade in ambito sanitario. In questi casi, c’è la possibilità che la non-vaccinazione comporti dei rischi per il lavoratore e per i suoi pazienti.  In situazioni del genere quindi, il datore di lavoro può pretendere che il dipendente si vaccini? Il Garante qui afferma che, per dare una risposta certa a questa domanda, sarà necessario attendere un intervento del legislatore nazionale in merito. Nel frattempo comunque, la valutazione del caso sarà lasciata nelle mani del medico competente. 

Dunque, sarà il medico a considerare i rischi che comporta quella mansione in particolare. E, sulla base di ciò, potrà decidere se inserire la vaccinazione anti-Covid tra i requisiti necessari per svolgere il compito.   Il datore di lavoro, a quel punto, dovrà limitarsi unicamente a mettere in atto ciò che il medico competente ha stabilito. 

 

Network Syrus