Le linee Guida europee per i motori di ricerca sul diritto all’oblio

7 Gennaio 2022
Cancelliamo i Dati Indesiderati
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È soprattutto nel quadro dell’articolo 17 del GDPR che viene introdotto il diritto all’oblio, che è applicabile a tutti i titolari del trattamento di dati personali. Nello specifico per i motori di ricerca, invece, sono state redatte dal Comitato Europeo per la Protezione dei Dati delle Linee Guida apposite, che vanno a fornire un’interpretazione del diritto all’oblio nei casi dei motori di ricerca alla luce delle disposizioni dell’art. 17 del RGPD, il cui trattamento è ben distinto da quello operato da editori di siti web terzi (come i mezzi di comunicazione) che forniscono contenuti giornalistici online.
Quando deindicizzare e quando eliminare totalmente un contenuto dal motore di ricerca secondo le linee guida europee
In linea generale, il diritto all’oblio sui motori di ricerca prevede, secondo le linee guida europee sopra citate, la deindicizzazione di un particolare contenuto, ovvero la cancellazione del link che riporta ad esso dall’elenco dei risultati di ricerca relativi all’interessato e quando tale ricerca è effettuata a partire dal suo nome. Tuttavia, il risultato rimarrà disponibile sul web e potrà essere raggiunto tramite altri percorsi, come la ricerca attraverso altre parole chiave, la ricerca dello stesso su altri motori di ricerca o la digitazione diretta dell’URL preciso del contenuto o della pagina in questione che lo ospita. Nonostante questa norma generale, esistono casi in cui il motore di ricerca non è esonerato dall’obbligo di eliminazione completa del contenuto, compresi i propri indici o la propria cache. Ad esempio, nel caso in cui il fornitore del motore di ricerca non rispettasse più le richieste di tipo robots.txt attuate dall’editore originario, sarebbe effettivamente obbligato a cancellare completamente l’URL corrispondente dal contenuto, che non apparirà più tra i risultati di ricerca qualsiasi siano le chiavi di ricerca utilizzate (oltre al nome dell’interessato).
Motivi per cui chiedere la deindicizzazione secondo le linee guida europee
Oltre ad un’introduzione generale sul comportamento dei motori di ricerca di fronte al trattamento dei dati personali, le linee guida europee redatte nel 2019 ed aggiornate al 7 luglio 2020 affrontano principalmente due temi: i motivi per cui un interessato può richiedere la deindicizzazione di un contenuto al fornitore di un motore di ricerca (spiegazione e interpretazione applicata ai motori di ricerca dell’art.17, paragrafo 1 GDPR) ed i motivi che invece costituiscono un’eccezione al diritto di deindicizzazione (spiegazione e interpretazione applicata ai motori di ricerca dell’art.17, paragrafo 3 GDPR). Se anche tu hai trovato online un contenuto che danneggia la tua reputazione personale e professionale e desideri che esso non appaia più tra i risultati dopo una ricerca effettuata col tuo nome, leggi l’articolo “Le basi giuridiche per cancellare notizie personali da Google con il GDPR” e verifica insieme all’aiuto di un legale se il tuo caso rientra tra le motivazioni per cui hai diritto a richiedere la deindicizzazione del contenuto. In caso affermativo, procedi con la compilazione e l’invio del modulo per il diritto all’oblio sul motore di ricerca ed attendi la risposta del fornitore.