EU General Data Protection Regulation GDPR - Diritto di Cancellazione +39.06.39754846

Come fare la privacy e cookie policy per siti e-commerce

Come fare la privacy e cookie policy per siti e-commerce

By Avv. Ludovica Marano

Cyber Lex
Cancelliamo i Dati Indesiderati
Tel. 06 39754846

Il diritto all’oblio che oggi risulta essere un diritto di nuova generazione, in quanto portato alla luce “solo nel 2014 con la sentenza c.d. Costeja, di cui si dirà a breve, si configura come quel diritto atto a cancellare i propri dati personali dal web. Per fare ciò, e per la corretta osservazione del diritto all’oblio nei confronti dell’interessato, il titolare di quelle informazioni che ha diffuso pubblicamente su un sito web o una pagina contenuti pregiudizievoli, ha l’obbligo di informare della richiesta di cancellazione altri titolari che trattato allo stesso modo i dati personali cancellati. Sul punto, ai sensi dell’art. 17 par. II del GDPR si fa riferimento a “qualsiasi link, copia o riproduzioni”. A partire dal 2016 ed ai sensi della legislazione europea del GDPR, è possibile rimuovere contenuti da un sito web per tutelare la reputazione online relativamente a link lesivi in relazione ad un soggetto determinato o determinabile. I motori di ricerca, hanno messo a disposizione diverse tutele per l’interessato che abbia la necessità di cancellare notizie dal web, anche a discapito dell’informazione pubblica cui le notizie stesse si fanno portavoce.

Uno sguardo alla sentenza che ha portato alla luce il diritto all’oblio: la pronuncia della CGUE della Costeja

La sentenza Costeja venne pronunciata dalla Corte di Giustizia Europea, da ora CGUE, il 13 maggio 2014 e ha dichiarato che un interessato ha la facoltà di chiedere al fornitore del motore di ricerca, di rimuovere notizie pregiudizievoli, obsolete e non aggiornate nonché link verso pagine web dall’elenco di risultati, anche dedafiniste query, che appare nei suggerimenti successivamente all’immissione nella barra apposita di parole chiave e dati, quali nome e cognome di un soggetto.  

Successivamente alla pronuncia di cui si parla, gli interessati ad ottenere la cancellazione o la deindicizzazione dei loro dati personali dai motori di ricerca, appaiono essere maggiormente consapevoli sul loro diritto di cancellazione. Sul punto è stato osservato che le Autorità di controllo, quale Garante Privacy, hanno avuto un aumento del numero di reclami riguardanti il rifiuto da parte dei fornitori di motori di ricerca per la deindicizzare di link lesivi.

E-commerce e domande frequenti

Orbene, successivamente all’entrata in vigore del Regolamento sulla protezione dei dati personali emesso nel 2018, come detto a seguito della pronuncia della Corte di Giustizia Europea del 2014 c.d. Costeja, anche noto come “GDPR”, la tutela dei dati personali degli utenti è diventata un importante tema soprattutto in relazione alla digitalizzazione dello shopping e con la nascita degli e-commerce.

Le domande frequenti che gli utenti portano alla luce sono di qui enucleate.

La prima è inerente all’invio delle c.d. newsletter o delle comunicazioni pubblicitarie di prodotti o servizi direttamente ai clienti del servizio offerto.

 Secondo quanto disposto dal regolamento sulla protezione dei dati personali, ovvero il GDPR, è vietata la vendita o anche la sola cessione dei dati personali a terzi che abbiano finalità meramente promozionali, salvo il consenso degli utenti stessi. Questo comporta che siffatto consenso deve essere prestato validamente ed è elemento necessario ed imprescindibile a che una società di servizi partner possa trasmettere comunicazioni promozionali ai propri clienti. 

Altra domanda è inerente alla pubblicazione del consenso. In base a quanto chiarito dal regolamento ed alle indicazioni fornite dall’Autorità Garante Privacy è possibile conseguire un unico consenso al fine di inoltrare comunicazioni promozionali mediante diversi mezzi di comunicazione.

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