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Diritto all’Oblio: documenti utili sul sito del Garante italiano

Diritto all’Oblio: documenti utili sul sito del Garante italiano

By miriamp

Cyber Lex
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In merito al diritto sancito dall’Articolo 17 del GDPR, il Garante della Privacy specifica che questo diritto alla cancellazione dei propri dati consiste in un obbligo per i titolari del trattamento di informare altri titolari di tale richiesta, nel caso in cui essi abbiano reso pubblici i dati personali dell’interessato. Per approfondire tale tematica, sulla pagina ufficiale del Garante Italiano della Privacy sono presenti numerosi link e documenti utili sul campo di applicazione del diritto all’oblio e sui vari casi più insidiosi in cui il bilanciamento dei vari diritti in ballo si è rivelato più complesso del previsto. Vediamo insieme alcuni tra i link più interessanti al momento presenti sul sito del Garante Italiano e che rispondono alle domande più frequenti poste dagli utenti in merito al diritto all’oblio.

Quando la soppressione di un link è responsabilità di un motore di ricerca?

Quale documento più interessante se non quello della Sentenza della Corte del 13 maggio 2014 per iniziare questa carrellata di link utili al diritto all’oblio? Proprio con questa sentenza, infatti, nel lontano 2014 si è aperta la strada a quello che sarebbe stato il lungo ed arduo percorso del diritto all’oblio nei siti che si occupano di trattamento di dati personali. Primi fra tutti, in questa categoria, vi erano e vi sono i motori di ricerca, i cui gestori (secondo tale storica Sentenza Google Spain-Costeja) sono responsabili del trattamento effettuato dai motori stessi dei dati personali che appaiono sulle pagine web di terzi. Proprio per questo motivo, per rispondere alla domanda avanzata dal titolo, bisogna rivolgersi direttamente al gestore del motore di ricerca per la cancellazione dei dati personali proprio quando, a seguito di una ricerca effettuata con nome e cognome dell’interessato, vengono mostrati una serie di link riportanti a siti web terzi contenenti informazioni sulla persona in questione. Qualora il gestore del motore di ricerca non dia seguito alla domanda dell’interessato, egli può rivolgersi alle autorità superiori per richiedere di nuovo, in presenza di determinate condizioni, la soppressione di un URL dalla pagina dei risultati.

Da quali e quante versioni di un motore di ricerca viene effettivamente rimosso un link?

Altro documento molto utile ed interessante sul sito del Garante Italiano per la Protezione dei Dati Personali è la Sentenza nella Causa C-507/14 del 24 settembre 2019, in cui viene trattata più in profondità la tematica della soppressione di un link dalle varie versioni di un motore di ricerca. Secondo tale Sentenza, infatti, il gestore di un motore di ricerca non è tenuto ad effettuare la deindicizzazione di un link da tutte le versioni del suo motore di ricerca, ma solo in quelle corrispondenti agli Stati Membri dell’Unione Europea. Inoltre, il gestore è tenuto solamente a scoraggiare qualsiasi accesso da parte degli utenti degli Stati membri ai link contenenti tali informazioni presenti in altre versioni extraeuropee del motore stesso, ma non alla loro totale soppressione.

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