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Cancellare dati personali da Google: le linee guida Europee

Cancellare dati personali da Google: le linee guida Europee

By Avv. Ludovica Marano

Cyber Lex
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Il diritto all’oblio, o anche diritto alla cancellazione dei dati personali, si riferisce al diritto dei cittadini di richiedere di cancellare notizie da Google e la rimozione di informazioni personali obsolete, non aggiornate, o che non sono più pertinenti dai motori di ricerca online. Questo diritto di nuova generazione, che consente di cancellare dati personali da Google, si basa sulla premessa che le informazioni obsolete o non pertinenti possono danneggiare la reputazione di una persona e interferire con la sua vita privata.

I principali motivi per cui si può fare richiesta per la cancellazione dei dati personali

Secondo il GDPR ed in particolare l’art. 17, le richieste su cui si basa la cancellazione dei dati personali possono essere raggruppate in tre categorie principali: il consenso, la legittimità dell’interesse, l’adempimento di un obbligo legale. In primo luogo, il consenso è la base giuridica più comune per il trattamento dei dati personali. Si applica quando la persona interessata ha fornito il proprio consenso esplicito al trattamento dei propri dati personali. Il consenso deve essere libero, informato, specifico e inequivocabile.

Inoltre, la persona interessata ha il diritto di revocare il consenso in qualsiasi momento. Secondo, è la legittimazione, per cui la persona interessata ha il diritto di opporsi al trattamento dei propri dati personali per motivi legittimi. Se la persona interessata si oppone al trattamento dei propri dati personali, l’organizzazione deve interrompere il trattamento, a meno che non esista un’altra base giuridica valida per il trattamento dei dati personali.

Ancora, rispetto all’adempimento di un obbligo legale e la persona interessata richiede la cancellazione dei propri dati personali, l’organizzazione deve valutare se l’adempimento dell’obbligo legale in questione richiede il trattamento dei dati personali in questione.

La normativa sul diritto alla deindicizzazione come alternativa alla cancellazione dei dati personali

Il termine “deindicizzazione” si riferisce non al processo di rimozione vero e proprio di un contenuto ma alla rimozione della visibilità dello stesso dai motori di ricerca. In altre parole, deindicizzare un contenuto significa eliminare la possibilità di trovarlo attraverso le ricerche sui motori di ricerca. Le linee guida spingono molto sulla direttiva 95/46/CE del 24 ottobre 1995 e, ovviamente, sulla sentenza Costeja della CGUE, le quali stabiliscono che il diritto di richiedere la deindicizzazione implica due diritti: il diritto di opposizione e il diritto alla cancellazione GDPR.

L’articolo 21 del GDPR può essere utilizzato come quarto motivo, rispetto a quelli che abbiamo già visto, per richiedere la cancellazione. Il testo sottolinea che il diritto di opposizione e il diritto di cancellazione erano già stati riconosciuti dalla direttiva, ma la formulazione del GDPR richiede un’interpretazione adeguata di tali diritti. Il testo sembra quindi voler spiegare come i diritti di opposizione e cancellazione siano applicabili alla richiesta di deindicizzazione in base alla legislazione europea. In ogni caso, per evitare il plagio, è necessario parafrasare le informazioni e citare correttamente le fonti utilizzate.

Le linee guida adottate dal Garante Privacy in relazione al diritto all’oblio

Le linee guida adottate dal Garante privacy in materia di diritto all’oblio ripercorrono tutto ciò che la normativa vigente e la giurisprudenza hanno messo in chiaro da anni, quindi si basano, quindi, sui principi stabiliti dal Regolamento generale sulla protezione dei dati personali, GDPR, emanato dall’Unione Europea, che sancisce il diritto alla protezione dei dati personali e il diritto alla privacy dei cittadini europei.

Invero, si legge nelle linee guida  che il diritto all’oblio deve essere bilanciato con il diritto alla libertà di espressione e di informazione. Ancora, viene chiarito in maniera semplice che i motori di ricerca online, come ad esempio Google, devono considerare attentamente e compiutamente ogni richiesta di rimozione, valutando se l’informazione in questione è ancora pertinente o se ha perso il suo valore nel tempo.

Per questo motivo, quando perviene ad un motore di ricerca una richiesta di cancellazione o di deindicizzazione dei dati personali di un soggetto,  il motore di ricerca o il titolare del trattamento deve valutare caso per caso la inerenza del diritto all’oblio al caso concreto o meno. I motori di ricerca online devono considerare la natura e la sensibilità delle informazioni in questione, nonché l’interesse pubblico a cui l’informazione si riferisce.

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