Cancellare notizie da Google: leggi questi provvedimenti del Garante della Privacy

19 Maggio 2023
Cancelliamo i Dati Indesiderati
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Il diritto all’oblio, anche chiamato diritto alla cancellazione dei dati personali, è un diritto fondamentale di nuova generazione, introdotto nell’Unione Europea con l’emissione delle c.d. sentenza Costeja, ed è, allo stato, normativizzato all’interno dell’art. 17 del GDPR e considerato un diritto fondamentale per la sicurezza in rete.
Siffatto diritto consente ad un soggetto interessato di richiedere la cancellazione dei propri dati personali sia da un sito web o anche un’altra fonte di informazioni online e di avanzare richiesta per cancellare notizie da Google.
Il campo di applicazione dell’art. 17 è peraltro applicabile a tutti i siti web e le fonti di informazioni online che raccolgono e trattano dati personali. Ciò include i social media, i motori di ricerca, i siti di notizie e le aziende che raccolgono dati sui propri clienti.
Il diritto all’oblio come diritto relativo e bilanciato con altri interessi
Tuttavia, si deve sempre pensare che la norma sul diritto all’oblio non è di per sé assoluta. Infatti, ci sono alcune eccezioni in cui l’individuo non ha il diritto di richiedere la cancellazione dei propri dati personali dalla rete, come ad esempio quando queste siano fondamentali per il diritto di cronaca ovvero di informazione della collettività.
Questo viene riscontrato dalla circostanza che tale diritto all’oblio deve essere bilanciato con altri diritti fondamentali, come la libertà di espressione e il diritto all’informazione. Ciò significa che in alcuni casi, i siti web e le fonti di informazioni online possono essere autorizzati a mantenere i dati personali, nonostante la richiesta di rimozione dell’individuo.
I provvedimenti del Garante privacy italiano nel 2022
Nel 2022, il Garante della Privacy italiano ha emesso un provvedimento nei confronti di Google LLC riguardo alla raccolta e al trattamento dei dati personali degli utenti italiani. In particolare, il provvedimento ha riguardato la mancata ottemperanza da parte di Google ai diritti degli utenti in relazione alla protezione dei dati personali, come previsto dal Regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati Personali, anche in acronimo GDPR.
Il provvedimento del Garante del 2 marzo 2022
Il provvedimento in questione, riguarda un reclamo che è stato presentato al Garante Privacy, a seguito dell’interpello della società Google LLC e dal non ottenimento della cancellazione dei dati di cui si faceva richiesta. La richiesta di rimozione presentata dall’interessato si basava sulla perdurante reperibilità in rete di contenuti che egli riteneva non più di interesse pubblico, considerando il tempo trascorso dalla conclusione della vicenda e gli esiti degli accertamenti svolti.
In particolare, l’interessato ha lamentato il pregiudizio derivante dalla presenza di tali contenuti online e ha dichiarato di aver cercato di rivolgersi al gestore del motore di ricerca per chiederne la rimozione. Tuttavia, gli URL oggetto di richiesta di rimozione erano collegati a blog o riviste online di cui non era stato possibile rintracciare il titolare dei dati.
Tuttavia, Google, ha fornito la contro risposta dicendo che vi è valida documentazione che dimostra la persistenza di un interesse pubblico riguardo ai contenuti in questione di cui si chiede la cancellazione. Tale documentazione include una raccomandazione sanitaria del Dipartimento di salute mentale dell’ASL I della XX datata agosto 2022, che evidenzia la presenza di scompensi psicopatologici e impulsi aggressivi del reclamante, confermando la sua pericolosità sociale.
Il Garante considera il reclamo fondato ed ordina di bloccare le informazioni che appaiono nelle ricerche a seguito della digitazione del reclamante. Di conseguenza, non si ritiene necessario adottare ulteriori provvedimenti da parte dell’Autorità in relazione a questi URL