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Green pass, chi è adibito ai controlli: chiarimenti del Garante

Green pass, chi è adibito ai controlli: chiarimenti del Garante

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Il Green Pass è diventato obbligatorio a partire dal 6 agosto 2021, per accedere nei luoghi chiusi delle seguenti attività: ristoranti, cinema, palestre e centri benessere, fiere, congressi e sagre, musei, cinema, parchi tematici, attività di sale gioco, utilizzare treni, navi e aerei a lunga percorrenza ed infine sarà obbligatorio per la partecipazione a un concorso pubblico. Inoltre, a partire dal 15 ottobre, avere la Certificazione Verde permetterà di accedere ai luoghi di lavoro, sia nelle aziende private che nella pubblica amministrazione. Quindi mettere il Green Pass sul proprio cellulare, o sulle app Io e Immuni, è indispensabile, ad ora avere la libertà di fare e fruire di alcuni servizi, come ad esempio andare alle poste, negli uffici pubblici, ristoranti e così via. Per saperne di più puoi consultare questo link.

Cosa è in effetti il Green Pass

Il Green Pass, viene anche definita in italiano “certificazione Verde”, ed è il documento che serve a dimostrare una delle tre seguenti condizioni: la vaccinazione anti-Covid, la guarigione dal Covid, l’esito negativo a un tampone antigenico o molecolare effettuato nelle 48 ore precedenti. Ad oggi le norme attuali consentono di accedere ad alcuni servizi solo tramite il Green pass, che chiarisce la situazione vaccinale dell’individuo che ne fa uso. 

Chi deve controllare il Green pass: cosa dice il Garante

I datori di lavoro, dunque, a fronte di questa particolare normativa, si sono dovuti adeguare ed hanno iniziato ad utilizzare l’immissione in campo di misure tecniche ed organizzative al fine di eseguire i controlli sui lavoratori dipendenti delle loro attività. La domanda che ci si pone è da chi dovranno essere effettuati i controlli?

Tutela della privacy e green pass

Il Garante Privacy ha chiarito che per ottemperare la protezione dei dati personali ed il controllo dello stesso risulta essere legittimo solo laddove venga ottemperato il principio di minimizzazione. Il principio di minimizzazione può essere riassunto in un trattamento di controllo dei dati personali che sia limitato solo a quelli veramente e strettamente necessari per la finalità. In sintesi, il preposto al controllo dei green pass dovrà controllare soltanto il nome e il cognome del soggetto nonché la presenza della spunta verde all’interno del QR Code, che indica la validità dello stesso. Quest’ultimo soggetto non potrà conoscere alcunché rispetto alla condizione di rilascio del green pass, vale a dire se e quando è stato rilasciato o per quale motivo. Dunque, facendo una sintesi schematica del suesposto articolo è che il datore di lavoro, ed i suoi ausiliari, non possono sapere se i propri lavoratori hanno scelto di non vaccinarsi e fare tamponi ogni giorno per entrare in azienda. invero, questa particolare informazione è propria del solo personale sanitario all’atto del tampone.

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