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Guida aggiornata del Garante italiano all’applicazione del Regolamento GDPR 2022: trattamento e consenso informato

Guida aggiornata del Garante italiano all’applicazione del Regolamento GDPR 2022: trattamento e consenso informato

By Avv. Ludovica Marano

Cyber Lex
Cancelliamo i Dati Indesiderati
Tel. 06 39754846

La conservazione per lungo tempo dei dati posti sul web nonché l’immediata reperibilità degli stessi, rappresentano il punto di forza e la debolezza della nostra epoca digitale. La situazione qui descritta, può essere risolta attraverso il c.d. diritto all’oblio,  il quale viene determinato, dalle leggi europee quali il GDPR, come il diritto ad essere dimenticati ed ottenere la cancellazione del proprio nome dal web o anche la rimozione di notizie pregiudizievoli per l’interessato.

Tuttavia, le ipotesi qui descritte sono di particolari delicatezza tanto che l’ottenimento di un provvedimento di cancellazione appare essere, ad oggi molto complesso, sia rispetto alla procedura che rispetto alla vera e propria decisione di accoglimento. Siffatta circostanza denota così la quasi impossibilità di obliare le colpe passate con la conseguenza di non consentire al reo di ricostruirsi una nuova identità.

La guida sull’applicazione del Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali del Garante Privacy

Siffatta guida pubblicata dal Garante Privacy, autorità deputata al controllo della liceità del trattamento sui dati personali ed, appunto sulla privacy dei soggetti che navigano sul web e non, La si pone quale obbiettivo quello di offrire un panorama dei principali problemi che le imprese ed anche i soggetti pubblici devono tenere in considerazione quando applicano il Regolamento suddetto

La guida di cui ora si parla è da intendersi soggetta ad integrazioni e modifiche alla luce dell’evoluzione della riflessione a livello nazionale ed europeo.

Cosa cambia nel consenso informato?

Le basi affinchè un trattamento possa dirsi lecito sono tutte contenute del trattamento nell’art. 6 del GDPR e corrispondono, maggiormente, a quelli previsti attualmente nel Codice della privacy, cioè il d.lgs. 196/2003 in materia di consenso, adempimento obblighi contrattuali, interessi vitali della persona interessata o di terzi, obblighi di legge cui è soggetto il titolare, interesse pubblico o esercizio di pubblici poteri, interesse legittimo prevalente del titolare o di terzi cui i dati vengono comunicati.

Per i c.d. dati “sensibili” enucleati all’art. 9 regolamento, il consenso deve necessariamente essere esplicito. Altresì, anche quello che deve essere prestato per le decisioni basate su quei trattamenti automatizzati, come la profilazione ex art. 22 del GDPR. Si segnala a riguardo questo interessante articolo in punto di consenso informato.

Altro fatto di cambiamento è la circostanza che non deve essere necessariamente un documentato per iscritto, né viene richiesta la forma scritta, anche se questa è modalità principale e più sicura al fine di configurare un assenso equivoco del consenso. Altresì il titolare ai sensi dell’art. 7.1 ha l’obbligo di dimostrare che l’interessato abbia prestato il consenso ad uno specifico trattamento.

Le raccomandazioni per il consenso informato nel 2022

È necessario che l’utente presti molta attenzione alla formula che viene usata dal sito al fine di avere il suo consenso; invero questa deve essere comprensibile, semplice, chiara come riporta l’art. art. 7.2.

L’informativa privacy

A questo punto, preme, brevemente dare un’occhiata all’informativa privacy. Invero, al fine di offrire agli utenti informative sulla loro privacy di molto più semplici, chiare ed immediatamente comprensibili è preferibile usare simboli e icone linguaggio oggi c.d. legal design. Questa diviene una possibilità varata proprio dal Regolamento europeo 2016/679 in materia di dati personali. Lo stesso Garante ha, infatti, stabilito l’incoraggiamento del linguaggio iconico, lanciando un contest lo aperto a sviluppatori, addetti ai lavori, esperti, avvocati, designer, studenti universitari e a chiunque fosse interessato a sperimentare e proporre un set di simboli o anche di icone che avessero avuto la funzione di rendere più semplice e chiara l’informativa.

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