Privacy, è possibile segnalare un utente inappropriato su skype?

6 Giugno 2022
Cancelliamo i Dati Indesiderati
Tel. 06 39754846
Con il termine all’oblio, coniato con la sentenza Costeja del 2014, si intende quel particolare potere del soggetto di poter disporre dei propri dati personali. Nel dettaglio, la disposizione è intesa, sia dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea e dal Regolamento sulla protezione dei dati personali, meglio noto come GDPR, quale quel potere atto a cancellare i dati esposti sotto forma di articoli e notizie web che hanno ad oggetto una persona. Il diritto all’oblio, dunque, inteso in modo generico come quel diritto al diritto alla privacy ed a una buona navigazione sulla rete, vale anche per i social, in questo articolo andremo ad approfondire Skype.
Skype è probabilmente una delle prime app in grado di mettere in contatto, attraverso l’uso della videochiamata, due o più persone permettendogli di comunicare gratuitamente da un capo all’altro del mondo. Un mondo nuovo dunque, attraverso Skype, che però deve essere regolamentato alla stregua degli altri canali social, tanto che si deve, come si è in effetti prevista, una regolamentazione compiuta alla base del GDPR sul diritto alla privacy.
Come funziona Skype?
Skype Software unisce le caratteristiche dei programmi più comuni, tra cui chat, salvataggio delle conversazioni, trasferimento di file etc., a un sistema di telefonate, sebbene questo è stato lanciato in rete nel 2003, si è diffuso su scala mondiale ed ancora oggi viene utilizzato. Anticipiamo che è possibile, come in ogni social o piattaforma, che vi siano dei rischi sia per i nostri dati personali che per l’utilizzo che gli altri fanno del social. In merito alla prima ipotesi, non sono infrequenti i messaggi in chat di phishing, che è, in poche parole, una tecnica illecita che viene usata per appropriarsi delle informazioni personali di un soggetto. Mentre, per quanto riguarda la seconda, è possibile che un utente utilizzi Skype pe importunarci, oppure per acuire attraverso chiamate e messaggi, uno stato di ansia già ingenerato con altri comportamenti. In questo particolare caso, consigliamo di consultare un legale, e di non cancellare eventuali messaggi e chiamate, anzi farle certificare al fine di fargli avere valenza probatoria in un eventuale giudizio. A tal proposito Skype mette a disposizione una funzione accessoria dell’app di messaggistica e di comunicazione atta a bloccare direttamente il numero di telefono a noi sconosciuto, direttamente dalla chat: selezionando il collegamento “Blocca” + il numero per bloccare quel numero.
Segnalare un utente su Skype
Skype ottiene una privacy policy, ed è attento alla tutela dei propri utenti. Infatti, il software permette di bloccare, anche successivamente e non in chiamata con il caso che precede, un contatto al fine di impedirgli di chiamarci. L’utente, infatti, per una serie di ragioni potrebbe risultare molesto, ovvero può compiere, attraverso il programma di comunicazione, azioni che risultano illecite sotto il profilo penale, come ad esempio creando un danno alla reputazione, attraverso comportamenti diffamanti. La sicurezza di Skype, così come descritta sopra, permette di bloccare un utente in particolare tale da non avere più la ricezione dai suoi messaggi, anche se sono istantanei nonché di visualizzare il nostro stato di presenza Skype. Oltre a bloccare il contatto prescelto, possiamo anche scegliere di segnalare l’uso improprio che lo stesso opera con Skype. Una delle domande più frequenti è se la persona che decidiamo di bloccare si accorge della nostra segnalazione, e dunque possa capire che l’abbiamo bloccata. La risposta a questa domanda è “no”, questo perché l’utente bloccato non riceverà alcuna notifica né da parte nostra, né da parte di Skype, e, oltretutto, continuerà a vedere il nostro nome utente nei propri contatti, con l’unica differenza che gli apparirà sempre non in linea, e dunque offline. Se ciò non dovesse bastare, come detto, ed i comportamenti non cessano da parte di questa persona, allora dovranno essere presi provvedimenti legali chiedendo l’intervento, se necessario delle Forze dell’Ordine.