Cancellare informazioni personali da internet: leggi questo provvedimento del Garante

17 Ottobre 2023
Cancelliamo i Dati Indesiderati
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Viviamo nell’era digitale, in cui Internet è diventato una parte integrante della nostra vita quotidiana. Utilizziamo Internet per comunicare, lavorare, intrattenerci, fare acquisti e molto altro. In questo mondo sempre più connesso, è fondamentale comprendere e apprezzare l’importanza di gestire le nostre informazioni su Internet in modo responsabile. In proposito, viene in aiuto il diritto all’oblio, che consente di cancellare informazioni personali da Internet.
La crescita esponenziale dei dati online
Negli ultimi decenni, la quantità di dati online è cresciuta in modo esponenziale. Questo è dovuto in parte all’aumento delle connessioni Internet in tutto il mondo e alla diffusione dei dispositivi connessi. Molte delle nostre azioni quotidiane, dai post sui social media alle transazioni finanziarie, generano dati che vengono archiviati su server remoti.
Questi dati essere informazioni personali, come nomi e indirizzi, a dati sensibili, oppure numeri di carta di credito e informazioni mediche. La crescita dei dati online è un fattore chiave nell’importanza di gestire le nostre informazioni su Internet. L’abitudine di condividere sempre più dati personali e sensibili online, aumenta la possibilità che tali informazioni possano essere oggetto di abuso, furto o divulgazione non autorizzata.
Rischi associati alla mancanza di controllo
La mancanza di controllo sulle nostre informazioni su Internet può comportare una serie di rischi significativi. Uno di questi è, ad esempio, il furto di identità. Si tratta di un reato sempre più comune, in cui i truffatori cercano di ottenere informazioni personali e finanziarie al fine di commettere frodi. Quando non gestiamo adeguatamente le nostre informazioni online, potremmo diventare vittime di questo tipo di crimine, con conseguenze gravi per la nostra vita finanziaria e personale.
Ancora, condividere troppo facilmente informazioni personali su Internet può portare a una violazione della privacy. Le informazioni che condividiamo sui social media o attraverso altri mezzi possono essere facilmente raccolte e utilizzate da terze parti per scopi non autorizzati, come la pubblicità mirata o la vendita di dati a fini di lucro.
Infatti, quello che condividiamo online può avere un impatto significativo sulla nostra reputazione. Pertanto, è stato previsto una sorta di cotrappeso, il diritto all’oblio. Immagini o commenti inappropriati possono danneggiare la nostra reputazione, sia a livello personale, che professionale. La gestione delle informazioni online è fondamentale per preservare una buona immagine.
Cosa si intende per diritto all’oblio su internet?
Come cancellare le notizie da internet? Questa è una domanda che molti utenti del web si pongono spesso. Attualmente, c’è una risposta, grazie all’istituto introdotto dal GDPR all’art. 17, conosciuto con il nome di “diritto all’oblio”. Questo è un principio legale che si concentra sulla protezione della privacy e sulla gestione delle informazioni personali su Internet.
È emersa come una risposta alle crescenti preoccupazioni sulla permanenza dei dati personali online e sulla necessità di bilanciare la libertà di informazione con la tutela dei diritti individuali. In questo articolo, esploreremo cosa significa il diritto all’oblio, il suo contesto storico e le implicazioni nella società digitale odierna.
Cosa dice il Garante privacy sulla cancellazione dei dati personali dal web?
Nel provvedimento che qui si esamina, il Garante espone come l’articolo 144-bis del Codice, introdotto con il decreto legislativo 8 ottobre 2021, n. 139, convertito nella legge 3 dicembre 2021, n. 205, conferisca al Garante il potere di ricevere segnalazioni da chiunque, compresi i minori ultraquattordicenni.
Questa pratica può concretizzarsi quando sussistono motivi ragionevoli per credere che registrazioni audio, immagini o video o altri documenti informatici a contenuto sessualmente esplicito, criguardanti la persona in questione e destinati a rimanere privati, possono essere inviati, consegnati, ceduti, pubblicati o diffusi attraverso piattaforme digitali senza il suo consenso. Questo fenomeno è comunemente noto come “revenge porn”.
Invero, nel caso della segnalazione, la persona interessata ha affermato di trovarsi in una delle situazioni previste dall’articolo 144-bis del Codice e ha richiesto l’intervento dell’Autorità presso le piattaforme YouTube e Facebook, che sono state indicate come coinvolte.
La decisione del Garante
In data 18 agosto 2023, le determinazioni n. 132 e 133 sono state emesse per affrontare la segnalazione e verificare la sua compatibilità con la normativa applicabile. In seguito a questa valutazione, il segretario generale ha emesso suggerimenti urgenti che includono quanto segue:
- Ha ordinato a Google Italy Srl, Google LLC, Google Ireland, Facebook Italy e Meta Platforms Ireland Limited di prendere misure immediate per prevenire la diffusione su YouTube e Facebook del materiale segnalato, il quale è stato trasmesso in formato hash. In pratica, si è impedito che il contenuto fosse più accessibile su queste piattaforme.
- Ha disposto che queste società conservassero eventuali dati oggetto della segnalazione che fossero stati acquisiti in chiaro dalle rispettive piattaforme. Questa conservazione doveva avvenire esclusivamente a fini di prova, con una durata di dodici mesi a partire dalla ricezione del provvedimento. È stata anche richiesta l’adozione di misure adeguate per garantire che gli interessati non fossero direttamente identificabili e che tali misure fossero comunicate tempestivamente all’Autorità.