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Nuovo parere EU sull’applicazione transfrontaliera del GDPR

Nuovo parere EU sull’applicazione transfrontaliera del GDPR

By Avv. Ludovica Marano

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In un mondo sempre più connesso digitalmente, il dibattito sul diritto di cancellare informazioni da Internet è sempre in continuo divenire, con l’obiettivo di trovare soluzioni che rispettino i diritti delle persone e promuovano la libertà di espressione e l’accesso all’informazione. Il diritto di cancellare notizie da internet o informazione dalla rete è una questione complessa che coinvolge vari fattori, tra cui la privacy, la libertà di espressione e l’accesso all’informazione.

Nuovi sviluppi per la protezione dei dati in Europa: il Regolamento per l’applicazione del GDPR

Dunque, nel contesto di una costante evoluzione delle leggi sulla protezione dei dati in Europa, l’European Data Protection Board (EDPB) e l’European Data Protection Supervisor (EDPS) hanno unito le forze per adottare un parere congiunto sulla proposta della Commissione europea per un nuovo Regolamento. Questo regolamento è progettato per migliorare le norme procedurali per l’applicazione del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR).

La proposta risponde alle precedenti raccomandazioni dell’EDPB e ha l’obiettivo di semplificare le procedure, agevolare la cooperazione tra i paesi dell’Unione europea e garantire l’efficace applicazione delle norme sulla protezione dei dati all’interno dell’UE. Questo sforzo collaborativo tra l’EDPB e l’EDPS dimostra il loro impegno a rafforzare le procedure di protezione dei dati in tutta l’Unione europea.

Il Regolamento diffuso rappresenta un passo significativo verso l’armonizzazione e l’ottimizzazione dell’applicazione del GDPR. Affronta le preoccupazioni e le sfide sollevate dagli esperti della protezione dei dati, offrendo una prospettiva promettente per il futuro della protezione dei dati nell’UE.

La Commissione Europea risponde alle raccomandazioni sull’applicazione del GDPR

La Presidente dell’European Data Protection Board (EDPB), Anu Talus, ha elogiato la Commissione europea per la rapida risposta alle raccomandazioni dell’EDPB, sottolineando che le loro raccomandazioni sono state tradotte in una proposta legislativa concreta. Ha sottolineato quanto sia importante questo nuovo regolamento e ha chiesto ai co-legislatori di adottarlo senza indugio.

Nel frattempo, il Supervisore dell’EDPS, Wojciech Wiewiórowski, ha riconosciuto che la proposta cerca di affrontare le sfide legate al meccanismo One-Stop-Shop introdotto dal GDPR. Questo meccanismo stabilisce un’Authority di vigilanza capofila tra le diverse Autorità di vigilanza coinvolte, che fungerà da unico punto di contatto per le organizzazioni.

Il parere congiunto mira a migliorare ulteriormente la legislazione, accelerare la risoluzione dei casi che coinvolgono più paesi, proteggere i diritti dei reclamanti durante le procedure e migliorare la cooperazione tra le autorità nazionali di protezione dei dati e l’EDPS.

La Commissione europea ha dimostrato una posizione proattiva nel rispondere alle raccomandazioni dell’EDPB, sottolineando l’urgenza di apportare queste modifiche proposte. Anu Talus e Wojciech Wiewiórowski riconoscono l’importanza di questa proposta legislativa e il suo potenziale nel rafforzare i meccanismi di applicazione del GDPR, garantendo così la protezione dei diritti dei dati personali. Il loro appello per un’adozione tempestiva riflette l’imminente necessità di questi miglioramenti.

Le raccomandazioni dell’EDPB e dell’EDPS

Infine, l’European Data Protection Board (EDPB) e l’European Data Protection Supervisor (EDPS) hanno proposto raccomandazioni per rafforzare il processo di raggiungimento del consenso nel contesto del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). Per migliorare l’efficienza e prevenire conflitti futuri, suggeriscono un maggiore coinvolgimento delle autorità di sorveglianza interessate (CSA) in diverse fasi della procedura.

Le raccomandazioni includono la condivisione anticipata di “preliminary findings” e “preliminary views” con le CSA prima di presentarle alle parti sotto inchiesta o al reclamante. Inoltre, si propone di stabilire limiti di tempo, estendibili in circostanze debitamente giustificate, per garantire una rapida e efficiente applicazione delle norme.

L’obiettivo di coinvolgere più ampiamente le CSA nel processo di raggiungimento del consenso è quello di evitare potenziali disaccordi che potrebbero ostacolare l’applicazione delle leggi sulla protezione dei dati. La condivisione preventiva di informazioni critiche come i “preliminary findings” può favorire un consenso più ampio e ridurre i conflitti.

L’introduzione di limiti di tempo flessibili riconosce l’importanza di indagini complete ed efficienti, specialmente in casi transfrontalieri complessi. Le raccomandazioni mirano a migliorare l’intero processo di applicazione del GDPR per garantire una maggiore tutela dei dati personali.

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