EU General Data Protection Regulation GDPR - Diritto di Cancellazione +39.06.39754846

Cancellare notizie da Google, leggi questi provvedimenti del Garante

Cancellare notizie da Google, leggi questi provvedimenti del Garante

By Avv. Ludovica Marano

Cyber Lex
Cancelliamo i Dati Indesiderati
Tel. 06 39754846

Nell’era dell’informazione digitale, l’accesso a notizie, informazioni e contenuti online è diventato una parte intrinseca delle nostre vite. Tuttavia, ciò solleva anche questioni importanti legate alla privacy, alla gestione dei dati personali e al diritto di avere il controllo su ciò che appare su Internet. Uno strumento legale fondamentale in questo contesto è l’articolo 17 del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati personali, anche detto GDPR, noto anche come diritto all’oblio che, nei casi previsti, apre alla possibilità di cancellare notizie da Google.

La società dell’informazione e l’avvento del diritto all’oblio

La digitalizzazione e l’accesso globale alle informazioni hanno reso possibile recuperare notizie e contenuti da qualsiasi parte del mondo in pochissimi secondi. Tuttavia, questa facilità di accesso ha creato una sfida significativa per la privacy e la gestione delle informazioni personali. Ciò che è stato condiviso o pubblicato online in passato può avere conseguenze durature e influenzare la reputazione e la vita delle persone in modi imprevisti.

In questo contesto, il concetto di diritto all’oblio è emerso quale principio legale che riconosce il diritto di un individuo a richiedere la rimozione di determinati dati personali o eliminare informazioni da Internet, specialmente quando tali dati sono obsoleti, non rilevanti o dannosi.

Uno sguardo all’art. 17 del GDPR e la cancellazione delle notizie da Google

In questo contesto di protezione di dati personali e di cancellazione delle notizie da internet,  merita maggiore attenzione l’articolo 17 del GDPR. Il diritto all’oblio è stato introdotto nel 2018 per consentire alle persone di controllare meglio la propria presenza online e di avere la possibilità di rimuovere dati personali non più rilevanti o appropriati.

Secondo questo articolo, un individuo ha il diritto di richiedere la cancellazione dei propri dati personali da parte dei titolari dei dati, come ad esempio i motori di ricerca, in determinate circostanze.

Queste includono situazioni in cui i dati non sono più necessari per gli scopi per i quali sono stati raccolti, o quando l’individuo ritira il consenso su cui si basa il trattamento. Inoltre, se i dati sono stati trattati illegalmente o la loro presenza online è dannosa, l’individuo ha il diritto di chiedere la loro rimozione.

Il bilanciamento tra diritto alla privacy e reputazione personale e interesse collettivo alla notizia

Il diritto all’oblio in ogni caso non è esente da critiche. Anzi, questo ha sollevato e tutt’ora solleva un importante dibattito tra il diritto alla privacy e il diritto all’informazione. Mentre il diritto alla privacy è fondamentale per la protezione degli individui, il diritto all’informazione è altrettanto vitale per una società democratica e informatica.

La cancellazione delle notizie potrebbe essere vista come un tentativo di censura o di limitare la libertà di espressione. In risposta a queste sfide, i motori di ricerca come Google hanno creato procedure e processi per gestire le richieste di cancellazione delle notizie in conformità con il GDPR. I criteri di valutazione includono il bilanciamento tra l’interesse pubblico e la rilevanza delle informazioni rispetto alla privacy della persona.

Il provvedimento del Garante privacy in merito al trattamento dei dati personali di autostrade per l’Italia

Il Garante per la protezione dei dati personali è un’autorità indipendente italiana che si occupa di vigilare sulla protezione dei dati personali. L’autorità ha svolto un ruolo fondamentale anche nella questione che ha coinvolto Autostrade per l’Italia SpA (ASPI). Dunque, la vicenda nasce dall’iniziativa di Autostrade per l’Italia SpA (ASPI), riguardante un’applicazione denominata “Free To X“, finalizzata a consentire il rimborso totale o parziale del costo del biglietto autostradale per ritardi causati da cantieri per lavori.

L’applicazione è stata ufficialmente resa disponibile a settembre 2021 in un regime sperimentale. ASPI agisce come responsabile del trattamento dei dati personali all’interno del servizio Cashback,offerto attraverso l’applicazione, attirando un numero significativo di utenti. Free to X è stata incaricata di erogare l’app e il servizio Cashback, compresa l’assistenza ai clienti, mentre ASPI ha conservato il controllo su scopi, mezzi e procedure di trattamento dei dati personali nell’ambito del servizio.

Il Garante, come ben si sa, ha il potere di infliggere sanzioni amministrative pecuniarie in base all’Articolo 83 del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati personali. Nel caso in questione, il Garante ha ritenuto opportuno applicare il paragrafo 3 dell’Articolo 83 del GDPR, che prevede come l’ammontare totale della sanzione amministrativa pecuniaria non debba superare l’importo massimo specificato per la violazione più grave, considerando le diverse violazioni commesse dal titolare del trattamento.

Al fine di determinare l’entità della sanzione, vengono prese in considerazione diverse circostanze, come la natura e la gravità delle violazioni, la loro durata e il numero di interessati coinvolti. Nel caso specifico, le rivelazioni rivelano l’inosservanza dei principi di correttezza e trasparenza nel trattamento dei dati, nonché la cattiva configurazione dell’ambito soggettivo del trattamento, che ha impedito agli utenti di avere informazioni precise sulla titolarità dei trattamenti.

Network Syrus
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: