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Cancellare notizie dai motori di ricerca, il caso Yahoo!

Cancellare notizie dai motori di ricerca, il caso Yahoo!

By Avv. Ludovica Marano

Cyber Lex
Cancelliamo i Dati Indesiderati
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L’informazione è onnipresente e facilmente accessibile attraverso motori di ricerca come Yahoo. Tuttavia, questa accessibilità può portare a situazioni in cui informazioni personali o sensibili vengono resi pubblici e possono danneggiare la reputazione o la privacy di un individuo. Per affrontare questo problema, è emerso il concetto di “diritto all’oblio“.

In questo articolo esamineremo il caso riguardante il diritto all’oblio e la rimozione di contenuti da Yahoo che ha sollevato questioni importanti sul bilanciamento tra la privacy individuale e l’accesso all’informazione pubblica

Cancellare di notizie da internet può essere un processo complesso e richiedere tempo, pazienza e sforzi costanti. Tuttavia, è possibile adottare diverse strategie per gestire in modo efficace la propria presenza online e, quindi, cercare di minimizzare gli effetti dei contenuti indesiderati. Dal contattare la fonte originale, anche chiamato webmaster, alla creazione di contenuti positivi, ogni passo che si intraprende può contribuire a modellare la propria reputazione digitale nel modo desiderato.

Cosa si intende per diritto all’oblio

Il diritto all’oblio è un concetto legale che garantisce alle persone il diritto di richiedere di eliminare informazioni personali  da Google o notizie obsolete dai motori di ricerca e altri servizi online. È nato come risposta alla crescente preoccupazione riguardo alla preservazione della privacy e alla necessità di bilanciare il diritto all’informazione con il diritto alla protezione dei dati personali. Il diritto all’oblio si basa sul presupposto che le informazioni obsolete o non rilevanti nel tempo possono continuare a danneggiare la reputazione o la privacy di un individuo.

Il caso Gonzales: le origini del diritto all’oblio

Uno dei casi più noti che ha contribuito a definire il diritto all’oblio è stato il caso Google vs. AEPD e Mario Costeja González nel 2014. In questo caso, un cittadino spagnolo di nome Mario Costeja González ha chiesto la rimozione di informazioni obsolete relative a un’asta immobiliare e pubblicate su un giornale spagnolo. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che le persone hanno il diritto di richiedere la rimozione di informazioni personali obsolete o non rilevanti dai motori di ricerca se queste danneggiano la loro privacy o reputazione.

Il caso Yahoo: la sentenza della Cassazione

La Corte di Cassazione ha annullato una decisione del Garante per la privacy in relazione al diritto all’oblio nei confronti del motore di ricerca Yahoo. La questione riguardava la richiesta di un privato cittadino di eliminare e rimuovere gli URL relativi a fatti di cronaca che lo coinvolgevano.

Nel febbraio del 2016, il Garante per la protezione dei dati personali aveva emesso una decisione nei confronti di Yahoo, in risposta alla richiesta del privato cittadino di esercitare il diritto all’oblio. Quest’ultimo prevede la rimozione dal web dei dati personali e dei riferimenti a eventi passati che non abbiano più rilevanza pubblica.

Il Garante aveva chiesto a Yahoo di rimuovere definitivamente gli URL indicati nel ricorso e di eliminare le copie cache delle pagine associate a quegli URL entro trenta giorni. Questo caso ha sollevato il problema della distinzione tra la deindicizzazione e l’eliminazione effettiva dei contenuti. Mentre la deindicizzazione comporta la rimozione di una pagina dai risultati di ricerca, ma consente comunque di accedervi tramite il suo URL, l’eliminazione comporta la completa rimozione della pagina dal web, rendendola inaccessibile.

Yahoo ha presentato un ricorso alla Corte di Cassazione, contestando la richiesta di cancellazione dei dati, sostenendo che fosse eccessiva, e chiedendo di bilanciare l’interesse del singolo con quello della collettività ad essere informata. Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno annullato la decisione del Garante, affermando che è necessario sempre bilanciare gli interessi del singolo con quelli della collettività.

Inoltre, le Sezioni sottolineato che questo bilanciamento può essere realizzato tramite la deindicizzazione dei contenuti sul web, che rappresenta spesso il punto di equilibrio tra i vari interessi coinvolti. Questo approccio rispecchia la volontà dell’individuo di essere dimenticato e, allo stesso tempo, evita soluzioni estreme come la completa cancellazione delle notizie.

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