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Cancellare notizie di cronaca penale da Google nei casi di condanna

Cancellare notizie di cronaca penale da Google nei casi di condanna

By Avv. Ludovica Marano

Cyber Lex
Cancelliamo i Dati Indesiderati
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Il diritto all’oblio è un principio legale che sottolinea l’importanza di proteggere la privacy e la dignità delle persone coinvolte in procedimenti penali conclusi. Riconoscere questo diritto significa consentire alle persone di eliminare informazioni da Google, così da non essere perseguitate per sempre dai propri errori o da azioni passate, quando non vi è più un interesse pubblico tali da mantenere informazioni obsolete che potrebbero pregiudicare la loro vita presente e futura.

E dunque, l’era digitale ha portato con sé una grande quantità di informazioni accessibili online, e ciò ha avuto un impatto significativo sulla vita delle persone coinvolte in procedimenti penali. Anche dopo aver scontato la pena o aver dimostrato il proprio cambiamento e la reintegrazione nella società, le informazioni relative a tali eventi possono rimanere visibili e accessibili online per un tempo indefinito. Questo può causare pregiudizio sociale, discriminazione e un impatto duraturo sulla reputazione e sulle opportunità di lavoro.

Casi di cancellazione delle notizie e il diritto all’oblio

I casi di cancellazione delle notizie relative a procedimenti penali sono diventati sempre più frequenti negli ultimi anni. In molti paesi, sono state introdotte leggi e regolamenti, come ad esempio in Italia la c.d. Riforma Cartabia, che consentono alle persone coinvolte in procedimenti penali di richiedere la rimozione o l’oblio di informazioni specifiche da internet quando la sentenza è di assoluzione ovvero di archiviazione.

Tali leggi forniscono un quadro legale per bilanciare il diritto alla privacy delle persone con il diritto del pubblico a essere informato. Il diritto all’oblio svolge un ruolo cruciale nel garantire che le persone possano ricostruire le proprie vite dopo un procedimento penale, senza essere costantemente giudicate dal proprio passato. Questo diritto non si oppone al principio di trasparenza e accesso alle informazioni, ma cerca di stabilire un equilibrio tra i diritti individuali e l’interesse pubblico. Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, ovvero GDPR, dell’Unione Europea, ad esempio, ha introdotto norme specifiche per il trattamento dei dati personali, compreso il diritto di richiedere la cancellazione o la rimozione di dati personali obsoleti o non necessari, in linea con il concetto di diritto all’oblio.

Limiti al diritto all’oblio nei casi di interesse pubblico elevato

È importante sottolineare che il diritto all’oblio non è assoluto anzi, deve essere bilanciato con l’interesse pubblico identificato. In alcuni casi, le informazioni relative a procedimenti penali possono essere di interesse pubblico, ad esempio, quando si tratta di reati gravi o di figure pubbliche coinvolte in scandali. Tuttavia, è necessario valutare attentamente se l’interesse pubblico superi il diritto alla privacy e alla dignità delle persone coinvolte. In alcuni casi, il passaggio del tempo e il cambiamento delle circostanze possono rendere obsolete le informazioni e giustificare la cancellazione delle notizie.

Il diritto alla cancellazione dei dati personali in caso di condanna

Recentemente, il Garante della privacy ha respinto la richiesta di deindicizzazione di alcuni articoli avanzati da un individuo condannato a 2 anni di reclusione per legame di materiale pubblicato dall’organizzazione terroristica Al-Qaida. In questo particolare caso, il soggetto interessato aveva presentato una richiesta all’Autorità affinché fosse imposto a Google di rimuovere dai risultati di ricerca almeno 18 URL che si riferivano ad articoli che parlavano del proprio arresto avvenuto nel 2019 nel Regno Unito per i reati di detenzione e di informazioni utili a preparare o compiere un atto terroristico.

Dopo aver completato interamente la sua pena e fatto ritorno nel proprio Paese, l’uomo temeva che la presenza di tali articoli su Internet avrebbe potuto mettere a rischio in modo irrimediabile la possibilità di ricostruirsi una nuova vita e trovare un lavoro per sostenere se stesso e la sua famiglia. Nonostante il soggetto abbia già scontato la propria pena, il Garante ha ritenuto che l’interesse pubblico e la gravità del reato non consentissero l’applicazione del diritto all’oblio in questo caso specifico.

Questa decisione si basa sulla considerazione che, in alcuni casi, la diffusione delle informazioni relative a reati gravi è rilevante per la sicurezza pubblica e per garantire la trasparenza nelle informazioni. In situazioni come quella descritta, l’interesse pubblico nella conoscenza dei fatti supera il diritto dell’individuo coinvolto a essere dimenticato.

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