Diritto all’oblio: cancellare notizie di cronaca non obsolete

14 Febbraio 2022
Cancelliamo i Dati Indesiderati
Tel. 06 39754846
Il diritto all’oblio permette al soggetto interessato di rimuovere informazioni, dati, URL e notizie che abbiamo contenuto pregiudizievole. La rimozione ovvero la deindicizzazione appaiono possibili con più facilità laddove i contenuti sopra menzionati abbiano carattere di obsolescenza, o ancora non siano aggiornate e dunque, proprio per questo cagionano un danno all’immagine, ed alla reputazione online e fisica dell’interessato.
Il procedimento di rimozione in breve
L’istanza per la rimozione dei contenuti personali da una certa notizia, o la cancellazione vera e propria di un articolo avvengono oggi tramite una richiesta apposita compilata dall’interessato ai motori di ricerca, nella specie attraverso moduli che vengono messi a disposizioni dagli stessi provider, come per esempio la compilazione del modulo Google per la cancellazione di dati personali o di un URL in particolare che possa risultare pregiudizievole al soggetto che ne fa richiesta.
Il problema inerente alla rimozione di link e notizie che interessano eventi risalenti ed aggiornati
Rispetto a quelle che sono le leggi sul diritto all’oblio, si pone il problema se si possono rimuovere tutte quelle notizie che siano risalenti ed aggiornati, sulla base di integrazioni ovvero aggiornamenti da parte del titolare delle informazioni o anche del webmaster. In questo senso si pongono tutte quelle ipotesi di cronaca che sono aggiornate ma che continuano ad essere pregiudizievoli per il soggetto interessato e che nonostante ciò continuano ad essere pubbliche e facilmente fruibili a tutti coloro che vogliano attingere. Il Garante per la protezione dei dati personali, in qualità di Autorità indipendente preposta al controllo del codice della privacy e del GDPR, cioè del Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali si è espresso in questo senso anche tramite un provvedimento.
Cosa ha definito il Garante Privacy sulla cancellazione delle notizie aggiornate ma risalenti
Nel caso di specie, colui che aveva proposto il reclamo richiedeva il reclamo per i seguenti motivi:
-in primo luogo la deindicizzazione di alcuni articoli che avevano in oggetto una vicenda giudiziaria nella quale il soggetto veniva coinvolta, sulla base del non più sussistente interesse storiografico per il pubblico;
-la rimozione a Google degli URL collegati agli articoli per lei pregiudizievoli poiché reperibili in associazione al proprio nominativo.
Oggetto degli articoli pregiudizievoli
Gli articoli considerati lesivi della parte del reclamante riportavano alcune informazioni rispetto all’applicazione di alcune misure cautelari che venivano poi revocate dall’autorità giudiziaria. Google, in questi casi, era solito rispondere con un diniego, chiarendo la sua posizione sulla circostanza che non vi erano elementi utili e tali da poter ritenere sussistente l’esercizio del diritto all’oblio. Ancora, si legge nel provvedimento, “che i contenuti reperibili tramite i predetti URL riguardano una vicenda recente relativa a fatti criminosi gravi” e “che le informazioni riportate negli articoli oggetto di richiesta, di indubbia natura giornalistica, risultano aggiornate alla luce delle sopravvenienze”.
Cosa dice il Garante
Il Garante si è espresso, e si può dunque utilizzare la decisione del caso anche in casi analoghi. Il Garante si è espresso in senso conforme a quanto chiarito da Google in prima battuta, avendo così ritenuto che il reclamo si ritiene come infondato, in primo luogo, perché vicenda i fatti riportati negli articoli lesivi riguardavano alcuni fatti criminosi gravi ed avvenuti in tempi recenti, essendo ancora pendente al tempo della richiesta il procedimento penale. ancora, le informazioni riportate dal giornale risultano comunque essere state aggiornate dalla testata giornalistica, venendo in evidenza le motivazioni della sostituzione della misura cautelare. In ultimo, l’attività svolta dalla reclamante quale imprenditrice è da ritenersi di interesse pubblico.