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Diritto all’oblio: recente sentenza Corte di Cassazione 2023

Diritto all’oblio: recente sentenza Corte di Cassazione 2023

By Avv. Ludovica Marano

Cyber Lex
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La privacy online e la reputazione online sono diventate, allo stato, due importanti fattori da considerare per le persone che vogliono proteggere la propria identità digitale. La privacy online è ad oggi uno dei temi principali e di maggior interesse tra i fruitori del web. Questa particolare apprensione verso la privacy ed i dati personali è giustificata dall‘aumento dell‘uso dei social media, delle app, delle piattaforme di cloud, dei dispositivi mobili e dei servizi web, la privacy dei dati personali è diventata una preoccupazione crescente. Oltre a proteggere la privacy online, è fondamentale per le persone proteggere la propria reputazione online. La reputazione online è un grande indicatore della fiducia che le persone hanno in una persona o azienda. La reputazione online si costruisce nel tempo e può essere influenzata da ciò che le persone scrivono, condividono e postano online. 

La tutela della privacy attraverso le norme Europee

Al fine di tutelare al meglio la privacy ed i dati personale, nell’anno 2018, a seguito della pronuncia intervenuta ben 4 anni prima dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea – c.d. sentenza Costeja – è entrato in vigore il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, o anche in acronimo GDPR, il quale stabilisce le linee guida su come i dati personali possono essere raccolti, utilizzati, condivisi e trattati. Il GDPR ha anche introdotto il cosiddetto diritto all’oblio, il quale permette ai cittadini di richiedere la cancellazione dei propri dati da servizi online. 

Il diritto all’oblio e gli interessi contrapposti

Per essere in grado di proteggere al meglio la reputazione online e la privacy la normativa, ma ancor di più la giurisprudenza, hanno introdotto delle regolamentazioni al fine di evitare di pregiudicare i diritti fondamentali delle parti. Basti pensare alla rimozione di un articolo da un giornale online è una questione delicata, sia dal punto di vista legale che da quello etico. Il diritto d‘autore e la libertà di espressione, infatti, devono essere entrambi presi in considerazione quando si decide di rimuovere un contenuto giornalistico da una piattaforma online. In questo articolo, esamineremo le implicazioni legali ed etiche della rimozione di un articolo da un giornale online. Da un lato, infatti si hanno i diritti d’autore, i quali sono una forma di protezione legale che viene fornita ai detentori del copyright. La legge italiana sul diritto d‘autore, ai sensi della Legge 633 del 1941, stabilisce che l‘autore di un‘opera – che può essere un articolo di un giornale online – ha il diritto esclusivo di autorizzare o vietare la riproduzione, la distribuzione, la comunicazione al pubblico o la rappresentazione dell‘opera. Ancora, altro diritto fondamentale è quello della libertà di espressione; la Costituzione italiana stabilisce che tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. 

La rimozione online di un articolo di giornale, la giurisprudenza recente del 2023

Secondo quanto stabilito dalla Cassazioni recenti, la cancellazione di un articolo da un giornale online deve essere controbilanciato con i già citati diritti fondamentali, che vengono posti a tutela della collettività e non, come nel caso del diritto all’oblio, del singolo soggetto. Invero, secondo quanto stabilito diverse pronunce i diritti d‘autore forniscono all‘autore dell‘articolo il diritto esclusivo di decidere se e come l‘articolo può essere rimosso, mentre la libertà di espressione stabilisce che un articolo considerato offensivo o inappropriato può essere rimosso senza incorrere in sanzioni legali. La decisione finale sulla rimozione di un articolo da un giornale online, quindi, dipende da una valutazione legale e morale della situazione. Per richiedere la rimozione si può sia contattare l’editore, ovvero il webmaster, oppure passare al reclamo al Garante Privacy, quale extrema ratio.

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