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GDPR, il problema privacy per l’AI di Google Bard

GDPR, il problema privacy per l’AI di Google Bard

By Avv. Ludovica Marano

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L’evoluzione dell’ormai nota tecnologia dell’intelligenza artificiale, anche detta AI, ha portato numerosi progressi significativi nel campo della medicina, della scienza, ma, banalmente, anche nella risoluzione di piccoli problemi della vita quotidiana. Tuttavia, con questi progressi emergono anche importanti questioni etiche e legali, tra cui la protezione della privacy dei dati personali degli individui.

Un esempio rilevante è rappresentato dall’IA di Google chiamata “Bard“, che suscita dubbi riguardo alla conformità con il Regolamento generale sulla protezione dei dati personali, che in acronimo è meglio conosciuto con il nome di GDPR, che disciplina il diritto all’oblio e come togliere notizie da Internet.

Cosa è Google Bard, il nuovo chatboat di Google?

Google Bard è un sistema di intelligenza artificiale sviluppato da Google, progettato per generare contenuti, come poesie e canzoni. Bard è in grado di apprendere da grandi quantità di dati testuali e di creare in modo autonomo testi che imitano lo stile e il tono di specifici autori o generi letterari. Tuttavia, a causa delle sue capacità di generazione automatica di contenuti, sorgono preoccupazioni sulla privacy e sulla gestione dei dati personali.

La preoccupazione di molti è quella secondo la quale Google Bard potrebbe presentare quindi delle incongruenze con il GDPR. Poiché il nuovo chatboat apprende da una vasta gamma di fonti di dati, è difficile garantire che i dati personali siano adeguatamente anonimizzati o eliminati. Inoltre, Bard potrebbe generare testi che contengono informazioni personali, anche senza il consenso degli interessati. Ciò solleva domande sulla responsabilità di Google nel trattamento e sul rispetto della privacy.

Il problema legato alla privacy

Invero, proprio la generazione di contenuti da parte di Bard che richiede per essere funzionale e efficiente, l’accesso ad una vasta quantità di dati, inclusi: testi letterari, informazioni di pubblico dominio e potenzialmente anche dati personali. La raccolta e l’elaborazione di dati personali sollevano interrogativi sulla privacy e sulla protezione delle informazioni sensibili. Poiché Bard impara da dati eterogenei, c’è il rischio che possa generare testi che includano informazioni personali o sensibili senza il consenso degli individui interessati.

L’impatto Di Google Bard sul Regolamento generale per la protezione dei dati personali in rete

Il Regolamento generale sulla protezione dei dati, anche detto GDPR, rappresenta quel quadro normativo che è stato introdotto dall’Unione europea per proteggere la privacy e, in particolare, i dati personali dei cittadini dell’UE. Questo, nello specifico, stabilisce regole rigorose sulla raccolta, l’elaborazione e la conservazione dei dati personali, nonché sul consenso degli interessati. Tali regole, ormai consolidate, si applicano anche all’IA come Bard, se viene utilizzata per elaborare dati personali di individui residenti nell’UE.

Infatti, secondo anche numerose pronunce della Corte di Giustizia, sulla scorta della famosa sentenza Costeja, nello specifico i motori di ricerca e quindi, per questo, anche Google deve garantire che l’elaborazione dei dati personali da parte di Bard rispetti i principi fondamentali della protezione dei dati, come il consenso informato, la finalità legittima e la minimizzazione dei dati. Inoltre, gli individui hanno il diritto di accedere ai propri dati personali, richiederne la cancellazione e limitarne l’elaborazione.

Cosa si farà in futuro per migliorare Google Bard ed il rispetto della privacy

A questo proposito, a seguito dell’evento Google I/O, è stato annunciato che Bard, l’intelligenza artificiale di Google, non sarà disponibile in Europa per i prossimi mesi. Secondo quanto riferito da un portavoce di Google, Bard sarà in grado di supportare le 40 lingue più diffuse al mondo in futuro.

Tuttavia, non è stata ancora stabilita una tempistica precisa per l’espansione, poiché Google intende procedere gradualmente e responsabilmente, collaborando con gli enti regolatori per garantire il rispetto delle normative, inclusa la conformità al GDPR. Invero, questo significa che al momento Bard non soddisfa i requisiti del GDPR e quindi non può essere offerto agli utenti in Europa.

Google ha sottolineato il suo impegno nel lavorare con le autorità di regolamentazione per affrontare le sfide legate alla privacy e alla protezione dei dati personali. La società ha l’intenzione di continuare a sviluppare Bard e altre tecnologie in modo da conformarsi alle normative vigenti e garantire la privacy degli utenti.

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