Puoi cancellare notizie da Google anche in caso di condanna

25 Maggio 2023
Cancelliamo i Dati Indesiderati
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Nell’era digitale in cui ci apprestiamo sempre di più ad addentrarci, l’informazione è diventata un bene prezioso. La presenza online di qualsiasi soggetto è sempre più rilevante, sia a livello personale che professionale. Tuttavia, questa esposizione costante può anche esporci a rischi per la nostra reputazione. La cancellazione dei dati personali, che in gergo tecnico viene denominata come diritto all’oblio, è diventata una questione di primaria importanza per proteggere l’identità digitale in rete e per garantire a chiunque che le informazioni sensibili non cadano nelle mani sbagliate.
La presenza online in caso di informazioni lesive in rete
La presenza online di qualsivoglia soggetto può avere effetti positivi e negativi, ma comunque un impatto significativo sulla nostra vita, sia a livello personale che professionale. Le informazioni personali, come i dettagli di contatto, le foto ei commenti sui social media, possono essere facilmente accessibili e utilizzate da terze parti senza il nostro consenso.
Questo può portare a gravi conseguenze, oltre che reati come il furto di identità, il cyberbullismo o la diffamazione online, ma può anche essere un danno per l’immagine del soggetto stesso. La reputazione online è diventata, infatti, un aspetto cruciale per molte persone, specialmente per coloro che cercano occupazione o che hanno bisogno di costruire una presenza professionale online. Se questa reputazione viene intaccata da notizie che seppur vere ledano l’immagine del soggetto, quest’ultimo ne può risentire drasticamente, si pensi ad esempio nel caso in cui un soggetto abbia avuto una condanna e questa notizia sia alla mercé del web.
Per questo la rimozione dei dati personali e cancellare notizie da Google diventano passi fondamentale per proteggere la reputazione. Ciò implica l’eliminazione o l’oscuramento, anche definito come deindicizzazione, delle informazioni personali che possono essere facilmente rintracciate online.
La riabilitazione dopo la condanna e il conseguente diritto all’oblio
Un caso specifico in cui la cancellazione delle notizie da Google potrebbe essere richiesta riguarda una persona che è stata condannata ma successivamente riabilitata. La riabilitazione è un processo legale che permette a un individuo di cancellare gli effetti penali di una condanna e di ripristinare i propri diritti civili. In tal caso, è possibile richiedere la rimozione delle notizie relative alla condanna poiché potrebbero influire negativamente sulla reputazione e sul diritto all’oblio della persona riabilitata.
Invero, l’obiettivo principale della riabilitazione è offrire al colpevole l’opportunità di reinserirsi nella società in modo produttivo, una volta che la pena principale sia stata eseguita. Questo processo mira a rimuovere gli ostacoli che potrebbero impedire al condannato di godere dei suoi diritti civili, come ad esempio il diritto al voto, alla partecipazione politica, all’occupazione e così via. Tuttavia, è importante sottolineare che la riabilitazione non comporta l’annullamento completo della condanna o la cancellazione dei precedenti penali.
La pena principale rimane valida e le informazioni relative alla condanna possono essere ancora accessibili alle autorità competenti. Tuttavia, la riabilitazione offre un’opportunità di riscatto e di rientro nella vita civile senza gli oneri aggiuntivi che potrebbero limitare le prospettive future del condannato.
Il Garante ha accolto un reclamo rispetto alla richiesta di cancellazione a seguito di riabilitazione
A conferma di quanto appena descritto, è bene far presente che lo stesso Garante Privacy, Autocitò indipendente per la protezione dei dati personali, ha accolto un reclamo riguardante il diritto all’oblio di una persona che si era riabilitata dopo una condanna penale. La decisione ha riguardato proprio la rimozione delle pagine dai risultati di ricerca di Google.
L’Autorità ha stabilito che il trattamento continuo dei dati attraverso la persistente reperibilità online degli URL contestati, a maggior ragione che lo stesso abbia affrontato un periodo di riabilitazione ed il tempo trascorso dall’evento, ha avuto un impatto sproporzionato sui diritti della persona interessata. Quindi non era più configurabile un interesse pubblico attuale che potesse giustificare la conoscenza continua del caso. Quindi per aversi diritto all’oblio in caso di condanna è necessaria la riabilitazione penale.