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Google Analytics: le correzioni di Google dopo il provvedimento del Garante Privacy

Google Analytics: le correzioni di Google dopo il provvedimento del Garante Privacy

By Avv. Ludovica Marano

Cyber Lex
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Il diritto all’oblio è stato introdotto nel nostro ordinamento a seguito della riforma e dell’aggiunta dell’art. 17 del Regolamento (UE) nr. 679/2016 sulla protezione dei dati personali, anche meglio conosciuto con l’acronimo di GDPR, il qual risulta essere, in poche parole il diritto ad essere dimenticati.

L’art. 17 del GDPR, ormai caposaldo della disciplina del diritto all’oblio chiarisce tutta una serie di cause alla presenza delle quali l’interessato ha il beneficio ad ottenere dal Titolare del Trattamento, che nella maggior parte dei casi è il motore di ricerca, come ad esempio Google, la rimozione delle notizie ovvero anche delle informazioni sensibili che possano far risalire allo stesso che sono contenute ed indicizzate verso pagine web, quotidiani online e così via. Le informazioni di cui si possa richiedere la rimozione dal web devono avere una caratteristica, vale a dire devono arrecare un pregiudizio alla reputazione del soggetto, per questo motivo la norma parla di una cancellazione che deve avvenire senza alcun margine di ritardo. Il leading case è quello dell’interessato che richiede la rimozione del proprio nome da Google o  la rimozione dalle notizie dalle ricerche Google, nel caso in cui i propri dati personali non siano più indispensabili rispetto alle finalità per i quali venivano conseguiti o trattati o quando si sia revocato il consenso al trattamento o quando ancora i dati siano stati raccolti in maniera illecita.

Google Analytics ed il GDPR

Tornando all’oggetto dell’articolo, è utile chiarire che proprio Google Analytics è stato soggetto di un recente provvedimento del Garante Privacy, riguardante il diritto all’oblio è Google Analytics. Il Garante della privacy è quella autorità amministrativa indipendente che ha la funzione di corregge e di far osservare le norme sulla privacy. Ebbene, Garante della privacy italiano ha deciso di emanare un provvedimento volto a vietare l’uso dei cookie che si trovano su Google Analytics. La ratio principale del  provvedimento in esame è la riconducibilità di rispetto al trasferimento dei dati personali, i quali sottopongono i soggetti che ne fanno uso al rischio di accessi da parte delle autorità negli Stati Uniti.

L’identificabilità secondo Google Analitycs

Un altro passo del provvedimento conferisce in merito alla ipotesi secondo cui l’identificabilità dell’utente che utilizza il sistema Google, venga configurata solo a seguito del login dell’utente al proprio account Google – per cui se ciò non avvenisse nemmeno Google potrebbe identificarlo e dunque non avremmo alcuna violazione.

Le valutazione di Google sul provvedimento

Google, non ha tuttavia tardato a rispondere al Garante, e lo ha fatto in maniera pubblica, facendo sapere che ha già provveduto a fare una valutazione dei trasferimenti in oggetto. Ebbene, basandosi sulle clausole standard della Commissione Europea, ha poi applicato una serie di misure supplementari che sono state ritenute adeguate alla tutela dei dati ed il corretto trasferimento degli stessi. Il Garante, tuttavia, ha dichiarato che durante la stesura del provvedimento come Google avrebbe adottato con il tempo in dispregio alle clausole standard della Commissione Europea clausole illecite. Da qui si comprende, attraverso la lettura del testo, come il provvedimento del Garante “è diretto a un solo, specifico titolare, non alla generalità dei titolari”. Il monito scade tra 90 giorni, i trasgressori che non si saranno conformati allo stesso incorreranno nella possibilità concreta di essere direttamente sanzionati, senza altri ammonimenti.

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