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L’importanza della validità giuridica nel processo di messaggi, email e documenti digitali

L’importanza della validità giuridica nel processo di messaggi, email e documenti digitali

By Avv. Ludovica Marano

Cyber Lex
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La sempre maggiore digitalizzazione che è stata oggetto della vita di ogni persona che possegga almeno un dispositivo elettronico collegato alla rete internet, ha provocato, come conseguenza, diversi cambiamenti nello status di vita sia personale che professionale. In sostanza si è cambiato il modo di ricercare e trovare informazioni riguardo alle persone che ci circondano. Google, che ad oggi è il più noto motore di ricerca, consente agli utenti del web il reperimento semplice e veloce di tutte le informazioni su un qualsivoglia avvenimento ed una determinata persona attraverso parole chiave e query. Il database di Google, seppur utile, in alcuni casi risulta essere deleterio per tutti quei soggetti che sono stati interessati da accadimenti pregiudizievoli. 

La digitalizzazione in campo processuale

Non tutti sanno che la valenza probatoria di un documento digitale non è intrinseca nel documento stesso. Infatti, si pensa comunemente che messaggi, anche quelli su Whatsapp, email,  etc. siano di per sé atti a formare piena prova all’interno di un processo. Negli ultimi anni, questo problema si è posto in maniera sovente tanto che ancora non è stata data una soluzione per mezzo di alcuna legge o normativa di settore che disciplina le ipotesi in esame. Unica eccezione è fatta per la pec, vale a dire per la posta elettronica certificata, la quale viene equiparata ad una tradizionale raccomandata a.r. e che, per questo, risulta essere una piena prova dell’invio, del ricevimento ed anche del suo contenuto. Al momento, per quel che riguarda tutti gli altri strumenti informatici, questi appaiono essere non regolamentati e dunque non hanno una vera e propria normativa di regolamentazione. Per questo motivo, nel silenzio della legge, i giudici equiparano le email, i messaggi e le chat a semplici “riproduzioni meccaniche” come, ad esempio, le fotocopie.

Quanto vale in un processo un documento digitale?

Al fine di acquisire una prova con valore legale di una pagina sul web, ovvero di una conversazione su whatsapp etc., non è necessario il solo e semplice screenshot che attesta il reato commesso o l’illecito da parte di un soggetto. Orbene, portare in sede giudiziale un solo screenshot che sia in formato pdf. o jpeg., non ha alcun valore legale. Questo perché, dice il codice civile in materia probatoria, non è possibile garantire l’origine del documento e dunque la controparte può disconoscerne la validità sulla base del principio di cui all’art. 2712 del codice di rito.

Il valore probatorio di uno screenshot di una chat

Un esempio dovuto per maggior chiarezza fil seguente: si ha una conversazione con un collega che ha però ammesso di averci dato la responsabilità di un fatto considerato illecito, o che comunque influisca negativamente sulla nostra vita lavorativa, perché costretto da cause di forza maggiore: come ad esempio il datore di lavoro lo ha costretto etc. In questo citato caso lo screen della conversazione fa prova legale in giudizio? Ebbene, uno screenshot non può avere valore legale per questo motivo: l’immagine acquisita con uno screen dello schermo del dispositivo di solito viene salvata in un formato jpeg o pdf., questa viene anche definita immagina statica. In questo senso le c.d. immagini statiche, e dunque gli screenshot, sono caratterizzate dalla circostanza di poter essere modificate, attraverso un software di fotoritocco, in poche parole esiste la possibilità di corrompere uno screenshot.  Al fine di poter far verificare i propri screen laddove aveste bisogno che questi assumano una valenza probatoria potrai contattare Cyberlex, società che si occupa della tutela dei diritti della persona su Internet.

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