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Quando non si applica il diritto all’oblio GDPR?

Quando non si applica il diritto all’oblio GDPR?

By Avv. Ludovica Marano

Cyber Lex
Cancelliamo i Dati Indesiderati
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Il diritto all’oblio è un istituto, o meglio un concetto giuridico che è stato introdotto – secondo gli esperti – recentemente e che si riferisce alla possibilità di un individuo di richiedere di eliminare informazioni personali da Google che possono in qualche modo ledere la propria reputazione, sia online che fisica, in quanto obsolete, inesatte, inappropriate o non rilevanti.

L’origine del diritto all’oblio

Il diritto alla rimozione dei dati personali è stato riconosciuto dall’Unione Europea attraverso il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, anche più conosciuto come GDPR emesso nell’anno 2018. Invero, il diritto all0oblio non nasce, a dirla tutta, nel 2018, ma prima con la pronuncia emessa dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea nel famosissimo caso “Google Spain contro il Sig. Costejada cui poi prende il nome la celeberrima sentenza.

Nel caso, il soggetto interessato, per l’appunto il Sig. Costeja,  aveva chiesto a Google di rimuovere i risultati della ricerca che collegavano il proprio nome a una vicenda inerente il fisco che lo riguardava, Google però aveva denegato la richiesta e così il Costeja si era trovato dinanzi alla Corte di Giustizia per vedere soddisfatto il proprio diritto alla cancellazione dei dati. La Corte, dunque, ha stabilito che i soggetti che ne abbiano interesse, hanno il diritto di chiedere la rimozione di tali informazioni in determinate circostanze.

Il Regolamento sulla protezione dei dati personali: GDPR

Il diritto all’oblio, quindi come chiarito in apertura, è stato introdotto al fine di garantire la privacy e la protezione dei dati personali dei soggetti che utilizzano la rete e più in generale l’internet. Invero, il regolamento sulla protezione della privacy, o anche GDPR prevede che le informazioni personali debbano essere trattate in modalità regolamentare, trasparente e con rispetto della privacy dell’individuo. La segnalazione anche che i dati personali debbano essere protetti contro l’accesso non autorizzato, la divulgazione, la distruzione o la modifica.

Questo significa che, come viene disposto dall’art. 17 del GDPR, gli utenti del web e non solo, hanno il diritto di fare richieste ai motori di ricerca, come ad esempio Google, di cancellare le informazioni personali che gli creano un danno alla reputazione ovvero che sono inesatte o obsolete. Tuttavia, come viene chiarito anche nela disciplina sul diritto all’oblio inserita nel GDPR  questo diritto non è assoluto e deve essere bilanciato con il diritto alla libertà di espressione e di informazione.

I limiti del diritto all’oblio

Il diritto alla cancellazione dei propri dati personali è stato oggetto di ampli di dibattiti e, oggetto per alcuni versi, di alcune critiche da parte di alcuni, in quanto, si diceva, che lo stesso poteva essere utilizzato per limitare la libertà di espressione e di informazione. Per fare un piccolo esempio, alcuni sostengono che la rimozione di informazioni passate potrebbe impedire la comprensione del passato o limitare il diritto del pubblico di conoscere l’operato di figure pubbliche.

Per questo motivo, si è giunti alla conclusione, positivizzata all’interno dell’art. 17 del GDPR, che il diritto all’oblio debe essere bilanciato con il diritto di cronaca nonché il diritto dei consociati ad essere informati su ciò che accade, c.d. interesse storiografico. In questo senso, per diritto di cronaca si intende quel diritto dei media di riportare notizie e informazioni di interesse pubblico, inclusi i fatti storici. Inoltre, l’interesse storiografico riguarda il diritto degli studiosi e dei ricercatori di accedere a informazioni storiche e documenti d’archivio per fini accademici e di ricerca.

Ci sono casi in cui il diritto all’oblio può interferire con il diritto di cronaca e l’interesse storiografico. Ad esempio, se una persona chiede la rimozione di informazioni personali che sono rilevanti per una notizia di interesse pubblico o un evento storico, ciò potrebbe impedire ai media o agli studiosi di accedere a tali informazioni.

In generale non è possibile fare una stima di quali e quanti casi possono o meno essere “colpiti” dal diritto all’oblio, ciò che deve essere chiaro è che il diritto alla cancellazione dei dati personali ha dei limiti quando si tratta di informazioni di interesse pubblico, come quelle riguardanti attività illegali, figure pubbliche o eventi storici. In questi casi, il diritto alla privacy deve essere bilanciato con il diritto di cronaca e l’interesse storiografico.

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