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Quando una persona può invocare il diritto all’oblio?

Quando una persona può invocare il diritto all’oblio?

By Avv. Ludovica Marano

Cyber Lex
Cancelliamo i Dati Indesiderati
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Oggigiorno la gestione delle informazioni personali è diventata una questione cruciale, suscitando la necessità di proteggere la privacy degli individui in un mondo sempre più interconnesso. Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, che viene anche chiamato GDPR, varato dall’Unione Europea è emerso come un faro guida, delineando diritti e responsabilità nella gestione dei dati personali. Tra i suoi principi fondamentali, il c.d. “diritto all’oblio” rappresenta una pietra miliare nella protezione della privacy individuale, definendo quando e come un individuo può invocare questo diritto. Il diritto all’oblio, che ad oggi viene sancito nell’articolo 17 del GDPR, conferisce ai cittadini il potere di richiedere la cancellazione dei propri dati personali. Ma quando una persona può cancellare le notizie da internet? Il GDPR fornisce chiare direttive in merito, stabilendo situazioni specifiche in cui il diritto all’oblio può essere esercitato.

Quando si può invocare il diritto all’oblio?

Il GDPR ha consolidato in modo definitivo il diritto all’oblio nell’articolo 17, associandolo strettamente al diritto alla cancellazione, di seguito indicate:

-Quando i dati non sono più necessari rispetto agli scopi originali della raccolta, limitando il trattamento ad altri scopi come la contabilità, l’archiviazione o la conservazione legale.

-Se l’individuo revoca il consenso al trattamento dei dati personali, sia per specifiche finalità o per categorie particolari di dati, e non esiste un altro fondamento giuridico per il trattamento.

-Nel caso in cui l’individuo eserciti il ​​diritto di opposizione al trattamento e non ci siano motivi legittimi predominanti per procedere con il trattamento, o se l’opposizione riguarda finalità di marketing diretto, inclusa la profilazione.

-Quando i dati personali sono stati trattati illegalmente.

-Se la cancellazione dei dati personali è necessaria per adempiere a un obbligo legale previsto dal diritto dell’Unione o dello Stato membro al quale è soggetto il titolare del trattamento.

-Nel caso in cui i dati personali siano raccolti stati relativamente all’offerta di servizi della società dell’informazione e trattati sulla base del consenso di un minore, purché il minore abbia almeno 16 anni, o del consenso prestato autorizzato o dal titolare della responsabilità genitoriale nel caso in cui il minore non abbia almeno 16 anni.

Il ruolo dei motori di ricerca e la responsabilità di Google

Merita attenzione la parte del Regolamento sulla protezione dei dati personali che viene applicata ai motori di ricerca. Invero, è bene chiarire come il GDPR si applica anche ai trattamenti effettuati da società non europee che offrono beni o servizi a individui nell’Unione Europea o monitorano il loro comportamento. Poiché Google svolge attività in ambito europeo e gestisce trattamenti per il territorio dell’UE direttamente dagli Stati Uniti, il Garante italiano per la protezione dei dati ha la competenza per decidere sui reclami relativi al territorio nazionale. Nel nostro caso ipotetico, il Garante ha chiesto a Google di prendere posizione sulla richiesta di rimozione degli URL. Google ha riferito che per i primi tre URL indicati dal reclamo, le pagine web non sono visibili nei risultati di ricerca, respingendo quindi la richiesta di rimozione. Per gli altri due URL, Google ha respinto la richiesta per mancanza di documentazione sulla cessazione della vicenda giudiziaria e affermando la persistenza di un interesse generale alla reperibilità delle notizie.

Articolo 17 del GDPR: limiti ed eccezioni al diritto alla cancellazione

L’articolo 17 del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, dunque, pubblica in modo inequivocabile il diritto alla cancellazione, ma allo stesso tempo delinea le eccezioni in cui tale diritto non si applica, come specificato nell’articolo 17, comma 3 del GDPR.

Il diritto alla cancellazione non trova applicazione se il trattamento oggetto di cancellazione è necessario per:

-Esercizio del diritto alla libertà di espressione e di informazione : in situazioni in cui il trattamento dei dati è cruciale per garantire il diritto alla libertà di espressione e di informazione, il diritto alla cancellazione non si applica. Questo punto protegge il flusso di informazioni e la libertà di espressione, evitando interferenze ingiustificate.

-Adempimento di un obbligo legale : quando il trattamento è richiesto da un obbligo legale previsto dal diritto dell’Unione o dello Stato membro, o è necessario per l’esecuzione di un compito svolto nel pubblico interesse o nell’esercizio di pubblici poteri, il diritto alla cancellazione non si applica. Questo assicura che le normative legali non siano compromesse in nome del diritto alla cancellazione.

-Motivi di interesse pubblico nel settore della sanità pubblica : in scenari legati al settore della sanità pubblica, in cui il trattamento dei dati è essenziale per interessi pubblici, il diritto alla cancellazione potrebbe essere limitato. Ciò è particolarmente rilevante in situazioni che coinvolgono la sicurezza e il benessere della collettività.

-Finalità di archiviazione, ricerca scientifica o storica o fini statistici : se i dati sono trattati per fini di archiviazione nel pubblico interesse, ricerca scientifica o storica, o per scopi statistici, il diritto alla cancellazione può essere limitato. Questa eccezione promuove la conservazione e l’utilizzo di dati rilevanti per il progresso scientifico, storico o statistico.

-Accertamento, esercizio o difesa di un diritto in sede giudiziaria : nel contesto di procedimenti giudiziari, dove il trattamento dei dati è essenziale per l’accertamento, l’esercizio o la difesa di un diritto in sede giudiziaria, il diritto alla cancellazione può essere limitato per garantire un processo giudiziario equo ed efficace.

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