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Cancellare notizie da Google: la guida tecnica aggiornata

Cancellare notizie da Google: la guida tecnica aggiornata

By Avv. Ludovica Marano

Cyber Lex
Cancelliamo i Dati Indesiderati
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Con l’avvento del digitale, il concetto di privacy e protezione dei dati personali è diventato sempre più rilevante. In Europa, il regolamento generale sulla protezione dei dati personali, in acronimo GDPR, è stato introdotto per garantire la tutela dei dati personali dei cittadini. Uno degli aspetti chiave del GDPR è il diritto all’oblio, che consente alle persone di richiedere la rimozione di informazioni personali da motori di ricerca come Google. Tuttavia, non tutte le richieste di rimozione di notizie sono automaticamente accettate, ma devono essere valutate attentamente in base ai principi stabilità dalla legge.

Cosa prevede il diritto all’oblio sul web

Il diritto all’oblio consente alle persone di richiedere la rimozione di informazioni personali che sono obsolete, inesatte o non più rilevanti. Questo diritto è stato introdotto per garantire che le persone non siano penalizzate da informazioni obsolete o inesatte che possono avere un impatto negativo sulla loro reputazione o sulla loro vita personale. Google, come uno dei principali motori di ricerca, ha l’obbligo di valutare attentamente queste richieste e decidere se rimuovere o meno i risultati di ricerca contestati.

I limiti al diritto alla cancellazione dei propri dati personali in rete

Sebbene il diritto all’oblio concesso alle persone il potere di richiedere la rimozione di notizie, è importante considerare anche l’interesse pubblico. Ciò significa che alcune notizie possono essere ritenute di interesse pubblico e quindi non soggette a rimozione. Ad esempio, se una notizia riguarda una figura pubblica o un politico e ha rilevanza per il dibattito pubblico, può essere considerata di interesse pubblico e quindi esclusa dal diritto all’oblio. Inoltre, le notizie relative a reati gravi, abusi o truffe possono essere considerate di interesse pubblico, poiché informano il pubblico su questioni di sicurezza o di importanza sociale.

La riforma Cartabia ed il cambiamento rispetto al diritto all’oblio

La ormai nota come Riforma Cartabia, è stata recentemente introdotta per stabilire nuove disposizioni anche in relazione alla rimozione di notizie di cronaca penale dai motori di ricerca. Secondo questa legge, se l’imputato è stato assolto, se il procedimento penale è stato archiviato o se è prescritto, le notizie relative a tale vicenda devono essere rimosse dagli indici di ricerca per le ricerche che coinvolgono il suo nominativo. Prima della riforma summenzionata, le modalità per la cancellazione delle notizie da Google erano state stabilite dagli organi consultivi europei in conformità con il diritto all’oblio previsto dal GDPR all’art. 17. Tuttavia, sebbene non sia stato stravolto il dato normativo, la riforma Cartabia ha fornito ulteriori chiarimenti su tali condizioni, specificando che l’assoluzione, l’archiviazione o la prescrizione di un procedimento penale possono essere considerate ragioni valide per richiedere la rimozione delle notizie dai risultati di ricerca. Questo significa che se una persona è stata assolta da un’accusa penale e se il procedimento è stato archiviato o se è prescritto, può richiedere la rimozione delle notizie relative alla vicenda dai motori di ricerca come Google. Ciò consente all’individuo di proteggere la propria reputazione e la propria privacy, evitando che informazioni obsolete o potenzialmente dannose siano facilmente accessibili attraverso le ricerche online. Appare utile chiarire come la Riforma non implica automaticamente la rimozione di tutte le notizie riguardanti un individuo, ma solo quelle che soddisfano le condizioni stabilite.

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