I più famosi casi di diritto all’oblio

14 Aprile 2023
Cancelliamo i Dati Indesiderati
Tel. 06 39754846
Partiamo subito con il dire che la reputazione online è una delle cose più importanti che una persona possa avere. La nostra reputazione è ciò che ci definisce e ci distingue dagli altri. La nostra reputazione online è una parte importante della nostra vita, che può avere un impatto significativo sulle nostre opportunità di lavoro, di formazione e di vita personale. Questa viene definita come la percezione di una persona o di un’organizzazione da parte degli altri che si basa su informazioni o opinioni presenti in Internet. Queste informazioni possono essere sui social media, sulle piattaforme di blogging, sui forum, sui siti web aziendali e sui servizi di recensione. Per questo motivo, è fondamentale che le persone e le imprese prendano seriamente la propria reputazione online e facciano di tutto per preservarla, o nel caso in cui questa sia compromessa, utilizzino il c.d. diritto all’oblio.
Come preservare la reputazione online in rete
Per preservare la reputazione online, le persone ma anche, in questo caso, le aziende devono essere consapevoli dei contenuti pubblicati su Internet. Infatti spesso i commenti ed i post pubblicati sui social media possono influenzare notevolmente la percezione degli altri e quindi la reputazione. Pertanto, è importante che le persone e le aziende forniscano contenuti accurati, pertinenti e ben scritti. Altro elemento da cui stare in guardia sono le recensioni online, le quali spesso sono, da un lato, un ottimo modo per promuovere se stessi e la propria attività, ma, d’altro canto, possono anche avere un impatto negativo sulla reputazione quando sono false o inesatte. Per questo importante monitorare attentamente le recensioni online e rispondere in modo professionale a quelle negative, per un approfondimento su come eliminare le recensioni false dal web clicca qui.
I casi più famosi di diritto all’oblio: il caso di Antonello Venditti
Brevemente, il diritto all‘oblio è un istituto giuridico sempre più rilevante ai giorni d‘oggi, che permette di rimuovere dal web informazioni che creano una lesione alla reputazione dei soggetti interessati. La diffusione di contenuti online ha portato con sé la necessità di regolare il diritto all‘oblio, il diritto di una persona di non essere ricordata, o ricordata anche in maniera distorta ed inesatta, per fatti che sono avvenuti in passato. Nessuno è immune dalle informazioni lesive del web.
Si pensi al caso del cantautore Antonello Venditti, che nel 2017 ha sollevato un giudizio contro la rivista “Chi“ per aver pubblicato un articolo che rievocava un fatto del passato in cui era coinvolto. Venditti ha lamentato che l‘articolo violasse il suo diritto all’oblio, sostenendo che il fatto in questione era oramai passato e non aveva più alcuna rilevanza. Il Tribunale di Roma ha respinto la causa, sostenendo che la rivista aveva tutto il diritto di pubblicare l’articolo, in quanto si trattava di un fatto di interesse pubblico e che non vi era alcuna violazione del diritto all’oblio.
La decisione del Tribunale di Roma
Il Tribunale ha riconosciuto che una persona ha il diritto di non essere ricordata per fatti avvenuti in passato, ma ha sottolineato che tale diritto non può essere usato per impedire la pubblicazione di informazioni di interesse pubblico. Il Tribunale ha anche sostenuto che non vi era alcuna prova che la pubblicazione dell’articolo avesse avuto un impatto negativo sulla vita di Venditti, poiché non vi era stata alcuna ricaduta negativa sulla sua carriera. La sentenza de quo è importante in quanto ha rappresentato un passo fondamentale ed un precedente per la definizione dei limiti all’esercizio del diritto all’oblio. In particolare, i giudici hanno stabilito che il diritto all‘oblio non può essere usato per limitare la libertà di stampa e la pubblicazione di informazioni di interesse pubblico. Inoltre, la sentenza ha sottolineato che il diritto all‘oblio non può essere usato per limitare la pubblicazione di informazioni che non hanno un impatto negativo sulla vita di una persona.