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Il Garante per la Protezione dei Dati Personali blocca ChatGPT in Italia

Il Garante per la Protezione dei Dati Personali blocca ChatGPT in Italia

By Avv. Ludovica Marano

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È notizia di qualche giorno fa che ha suscitato preoccupazione e timore negli utenti e non del chatboat più famoso del momento e che ha, per questo, fatto molto scalpore. Invero la notizia è quella relativa alla decisione del Garante per la Protezione dei Dati Personali Italiano, in acronimo GPDP, che ha bloccato ChatGPT, il chatbot più chiacchierato del momento. La decisione è stata presa dopo che sono emerse preoccupazioni circa la privacy e la sicurezza dei dati degli utenti.

Cosa è ChatGPT

Chat GPT consente agli utenti di utilizzare una chatbot per interagire con le persone in una chat, ma che non ha fornito adeguate informazioni su come i dati personali degli utenti sarebbero stati trattati. In sostanza, chat GPT è una piattaforma di messaggistica istantanea che utilizzava l’intelligenza artificiale (AI) per generare risposte autonome.

La piattaforma è stata progettata per consentire agli utenti di chattare con un “bot” (un software progettato per imitare una conversazione umana) invece di una persona reale. ChatGPT utilizza una tecnologia di intelligenza artificiale chiamata “reti neurali profonde” (Deep Neural Networks, DNN).

Queste reti neurali profonde sono programmi di IA che analizzano grandi quantità di dati per prendere decisioni e comportamenti autonomi. Utilizzando questa tecnologia, ChatGPT è in grado di generare risposte autonome che possono essere personalizzate in base al contesto della conversazione. 

Perché il Garante della Privacy Italiano ha bloccato ChatGPT?

Il Garante della Privacy Italiano ha bloccato la piattaforma di ChatGPT a causa di preoccupazioni sulla privacy e sulla sicurezza dei dati degli utenti. Il Garante sostiene che l‘utilizzo della piattaforma da parte degli utenti italiani è in contrasto con le normative sulla privacy e sulla tutela dei dati personali degli utenti.

Secondo il Garante, le informazioni personali degli utenti potrebbero essere raccolte e utilizzate in modo improprio e le stesse tecnologie di intelligenza artificiale potrebbero essere utilizzate per manipolare le opinioni degli utenti. Il Garante ha anche sottolineato che le informazioni raccolte dalla piattaforma potrebbero essere utilizzate per scopi commerciali, senza il consenso degli utenti.

L’impatto della decisione sulla intelligenza artificiale

La decisione del Garante della Privacy Italiano di bloccare la piattaforma di ChatGPT avrà sicuramente un impatto significativo sull‘industria dell‘intelligenza artificiale. Il Garante ha affermato che la decisione non vieterà l‘utilizzo di tecnologie di intelligenza artificiale, ma che le società dovranno essere più trasparenti circa le informazioni raccolte e come vengono utilizzate.

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