IL GDPR per cancellare notizie da internet riguarderà i siti web?

17 Luglio 2023
Cancelliamo i Dati Indesiderati
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Nel mondo sempre più interconnesso e digitale in cui viviamo, la protezione dei dati personali è diventata una questione di fondamentale importanza. Con il crescente numero di attacchi informatici, violazione dei dati e abuso delle informazioni personali, è indispensabile adottare norme e regolamenti per garantire la sicurezza e la privacy dei dati sul web. In questo contesto, il concetto di “diritto all’oblio” assume un ruolo significativo. Questo diritto sottolinea la possibilità per gli individui di richiedere la rimozione di informazioni personali obsolete o non più rilevanti, compresa la possibilità di rimuovere informazioni personali da Google, al fine di preservare la loro privacy e la precisione delle informazioni online.
Un caposaldo della privacy online è sicuramente il disposto normativo da cui trae origine: il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati personali, o anche conosciuto con il acronimo di GDPR che, nei cai previsti dalla legge, consente di cancellare notizie da Internet.
Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati personali in breve
Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati è stato introdotto dall’Unione Europea (UE) nel maggio 2018 come una misura per rafforzare e armonizzare la protezione dei dati personali all’interno dell’UE. Il GDPR nomina una serie di principi fondamentali che le organizzazioni devono rispettare nel trattamento dei dati personali dei cittadini europei.
Invero, una delle caratteristiche salienti del GDPR è la sua portata extraterritoriale. Ciò significa che il regolamento si applica a tutte le organizzazioni che trattano dati personali di cittadini dell’UE, indipendentemente dalla loro ubicazione geografica. Ciò ha reso il GDPR una norma globale e ha spinto molte aziende e organizzazioni in tutto il mondo a conformarsi ai suoi requisiti.
Quali sono i principi del GDPR
Il GDPR, quindi, si basa su una serie di principi fondamentali che le organizzazioni devono seguire nel trattamento dei dati personali. Questi principi includono:
–Trasparenza e legittimità: per cui le organizzazioni devono informare chiaramente gli individui sul modo in cui verranno utilizzati i loro dati personali e devono avere una base legale per il trattamento di tali dati.
–Limitazione della finalità: in questo senso i dati personali devono essere raccolti solo per scopi specifici e legittimi e non possono essere trattati in modo incompatibile con tali scopi.
–Minimizzazione dei dati: le organizzazioni ovvero i responsabili del trattamento, che possono essere anche motori di ricerca devono raccogliere solo i dati personali strettamente necessari per il raggiungimento delle finalità specificate e devono limitare la quantità di dati raccolti al minimo indispensabile.
–Esattezza: i responsabili del trattamento devono adottare misure per assicurare che i dati personali siano accurati e aggiornati, correggendoli o cancellandoli se necessario.
–Limitazione della conservazione: in questo senso dati personali devono essere conservati solo per il tempo necessario per il raggiungimento delle finalità specificate, evitando di conservarli indefinitamente.
–Integrità e riservatezza: bisogna che vengono adottate misure tecniche e organizzative adeguate per proteggere i dati personali da accessi non autorizzati, perdita, distruzione o danni.
L’ultima pronuncia delle Corte Europea sulla cancellazione dei dati personali dal web
La Corte europea dei diritti dell’uomo è stata oggetto di critiche per la sua posizione riguardo all’estensione del c.d. diritto all’oblio ai motori di ricerca e alla copertura più ampia dei siti web di notizie. Questa controversia è emersa nel contesto di un caso che coinvolgeva il giornale belga Le Soir e ha visto l’intervento di importanti editori britannici, come Times Newspapers e Guardian News and Media, insieme a organizzazioni per la libertà di stampa.
Secondo le parti che hanno contestato la decisione della Corte, imporre ai siti web di notizie di rimuovere materiale d’archivio sarebbe una “componente essenziale della moderna raccolta di notizie e cronaca”. Riteniamo che questa restrizione non sia proporzionata alla libertà di espressione e limiti la possibilità di accesso alle informazioni e alla storia.
Il bilanciamento del diritto all’oblio: tra privacy ed informazione
Questa posizione solleva questioni importanti riguardo al bilanciamento tra il diritto alla privacy e il diritto alla libertà di espressione e all’accesso all’informazione. Da un lato, il diritto all’oblio mira a proteggere la privacy delle persone, consentendo loro di richiedere la rimozione di informazioni personali che potrebbero essere obsolete o non rilevanti.
D’altro canto, la libertà di espressione e l’accesso all’informazione sono diritti fondamentali che svolgono un ruolo cruciale nella società democratica. Tuttavia, è importante sottolineare che la decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo non rappresenta una “riscrittura della storia”, come alcuni hanno sostenuto. Il diritto all’oblio non mira a cancellare o modificare i fatti storici, ma piuttosto a offrire alle persone un certo grado di controllo sulla diffusione di informazioni personali nel contesto digitale.
La sfida sta nel trovare un equilibrio tra questi diritti conflittuali. La Corte europea dei diritti dell’uomo deve considerare attentamente i diversi interessi in gioco e prendere decisioni basate sui principi fondamentali dei diritti umani. La libertà di espressione e il diritto all’accesso all’informazione sono pilastri della democrazia e devono essere preservati. Allo stesso tempo, il diritto alla privacy e il diritto all’oblio sono anch’essi importanti e meritano protezione.